114 MILIONI DI EURO PER LA VALORIZZAZIONE DEI BORGHI CALABRESI

Il 2017 è stato un anno importante per i centri cosiddetti “minori”: prima è stato eletto dal ministero dei Beni culturali e del turismo come “l’anno dei Borghi” poi, a ottobre, il Parlamento ha finalmente approvato, dopo i tanti tentativi infruttuosi degli anni precedenti, una legge ad hoc per loro, “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni” (Legge 6 ottobre 2017, numero 158). Ora anche la Regione Calabria ha deciso di muoversi nel medesimo solco, con un finanziamento di 114 milioni di euro dedicato ai borghi calabresi, intesi come “luoghi di sperimentazione di nuove forme di ospitalità, di intrattenimento e di socialità, di fruizione responsabile, di turismo ‘lento’ e lontano da quello di massa”. «La Calabria ha un patrimonio inestimabile in un territorio bellissimo. Negli anni abbiamo inseguito una malintesa modernità che ha creato spopolamento e abbandono del patrimonio storico e umano. Sin dall’inizio del nostro governo abbiamo assunto una politica chiara che contempla il consumo di suolo zero, che non significa blocco dello sviluppo ma vuol dire mettere fine all’aumento di nuove volumetrie per recuperare l’esistente. In questo senso si sviluppano i due bandi che presentiamo per la valorizzazione dei borghi della Calabria», queste le parole con cui il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha presentato lo scorso venerdì le due iniziative.
 
Il primo bando, del valore di 100 milioni di euro, è rivolto ai Comuni con l’obiettivo di stimolare proposte progettuali finalizzate alla valorizzazione e alla promozione turistico-culturale dei borghi calabresi. Il secondo, finanziato con 14 milioni, è rivolto a imprese e associazioni operanti nei settori della ricettività extra-alberghiera, della ristorazione di qualità e dei servizi turistici e culturali. Tutti e due i bandi sono però stati pubblicati in modalità “preinformazione”, sono cioè suscettibili di essere integrati secondo le proposte eventualmente avanzate dai soggetti coinvolti. A partire dai Comuni con i quali, infatti, è previsto un incontro per la giornata di domani. «Il cuore di questo progetto – ha proseguito Oliverio - sta proprio nel legame tra pubblico e privato dei due Bandi che devono interagire perché al recupero dell’esistente deve seguire di pari passo la valorizzazione, l’animazione dei nostri bellissimi centri storici attraverso il recupero delle tradizioni, dei mestieri e dell’artigianato, della vita sociale, delle identità, tutto accompagnato anche dall’innovazione».