Nicola Melideo – Roma gennaio 2016
INTRODUZIONE
Da una ricognizione sulla spesa dei Comuni italiani degli ultimi anni e, più precisamente, da un confronto delle spese per i vari servizi comunali, emerge con evidenza un notevole incremento – dell’ordine del 50% - della spesa per la riscossione dei tributi e i servizi fiscali nel biennio 2013-2014 rispetto alla media della spesa degli anni precedenti.
La ragione del vistoso aumento della spesa è da collegare all’avvio su larga scala dell’attività di recupero dell’evasione di tributi locali da parte dei Comuni, la cui importanza viene sancita da nuove voci di Entrate nei bilanci dei Comuni per il recupero di ICI e TARSU per 2013, e ICI, TARSU e TASI per il 2014 (la specifica voce di entrata nei bilanci dei Comuni per indicare i recuperi di tributi evasi/elusi è stata introdotta nel 2013).
Scopo di questa analisi è tentare di comprendere la consistenza e le caratteristiche delle spese incrementali da un lato e, dall’altro, verificare, attraverso un’analisi dei “recuperi” effettuati, quali benefici la spesa incrementale ha prodotto nelle Entrate comunali.
Prendendo in esame i dati di spesa di questo specifico servizio, così come pubblicati sui certificati di conto consuntivo a partire dal 2010, si evidenzia il fatto che il numero dei Comuni è sistematicamente inferiore a quello reale.
Il fenomeno è dovuto a due ordini di fattori, il primo di carattere generale, il secondo riferibile ai dati 2014:
- molti Comuni, per lo più di piccole e piccolissime dimensioni, non pubblicano (né forse calcolano) la spesa che sopportano per la gestione delle Entrate proprie;
- nel caso del 2014, invece, non tutti i Comuni alla data della prima pubblicazione dei dati da parte del Ministero dell’Interno – e dunque della nostra rilevazione -, avevano inviato allo stesso Ministero i loro certificati.
L’esigenza di disporre, al fine di rilevare il comportamento dei Comuni nel biennio 2013-2014, dei dati di spesa confrontabili ha comportato che per ogni annualità venissero selezionati, ai fini dell’analisi, solo quei Comuni che avessero quanto meno i dati della spesa totale per la gestione delle Entrate tributarie.
Si è arrivati, pertanto, ad individuare il campione che sarà l’oggetto della nostra analisi, costituito da un sottoinsieme di Comuni, gli stessi per ciascuno dei tre anni, il cui profilo aggregato è il seguente:
Anno |
N° Comuni con dati di spesa |
Popolazione residente |
Spesa in v.a. in € |
Spesa in € pro-capite |
2012 |
6.288 |
53.056.993 |
888.677.406 |
16,7 |
2013 |
6.288 |
54.082.204 |
1.299.456.639 |
24,0 |
2014 |
6.288 |
54.099.159 |
1.423.354.307 |
26,3 |
DUE BENCHMARK E RIPARTIZIONE DEI COMUNI IN CLUSTER
Il 2012 viene eletto, ai fini del presente lavoro, come anno di riferimento (benchmark) in quanto il suo volume complessivo non si discosta in modo significativo dalla spesa annua degli anni precedenti, dal 2009 fino appunto, al 2012.
Tale benchmark consentirà misurare le variazioni intervenute nel 2013 e 2014 nella spesa per la gestione dei servizi connessi alla gestione delle Entrate tributarie.
Un’ulteriore operazione per la valutazione dei recuperi tributari effettivamente incassati dai Comuni (vale a dire i ricavi da gestione di competenza e da residui è costituita dal rapporto tra il livello di spesa complessiva impegnata per la gestione dei tributi ed il volume complessivo dei recuperi conseguiti.
Ne emerge un’informazione preziosa che permette di distinguere i Comuni in due rilevanti sottoinsiemi: quelli che recuperano una somma sufficiente a ripagare tutta la spesa per la gestione tributaria, e quelli che non ci riescono.
Una volta definito, delimitandolo, l’oggetto dell’indagine (che vede, ad ogni buon conto, un campione che per dimensioni si avvicina all’universo) e i benchmark iniziali, si è proceduto a collocare i 6.288 Comuni in quattro distinti cluster, così caratterizzati:
- Cluster n° 1 – COMUNI MOBILITATI – Comuni che nel biennio 2013-2014, dopo anni di bassa spesa, hanno incrementato la loro spesa (impegnata) per la gestione tributaria; il recupero conseguito dei tributi evasi supera largamente la spesa complessiva, nello stesso biennio, per la gestione complessiva dei tributi
- Cluster n° 2 – COMUNI PREVIDENTI – Comuni che hanno raggiunto gli stessi risultati dei Comuni del Cluster 1, ma senza aumentare la spesa, che era mediamente superiore alla media, anzi a volte anche riducendola
- Cluster n° 3 – COMUNI ALLARMATI – Comuni che hanno aumentato di molto la spesa, senza ancora ottenere risultati nel recupero dei tributi evasi che permettano di coprire la spesa complessiva per la gestione delle Entrate tributarie
- Cluster n° 4 – COMUNI PERPLESSI – Si tratta di Comuni che non hanno aumentato la spesa e non hanno conseguito risultati degli di nota
Seguono due tabelle, la prima riassuntiva del numero dei Comuni ripartiti nei cluster e dei loro profili demografici e, nella seguente, l’ andamento della spesa e dei recuperi tributari nel biennio 2013-2014.
Cluster di Comuni |
N° Comuni |
Popolazione 2012 |
Popolazione 2013 |
Popolazione 2014 |
MOBILITATI |
2.669 |
19.126.584 |
19.409.533 |
19.422.127 |
PREVIDENTI |
1.586 |
11.999.728 |
12.190.678 |
12.203.150 |
ALLARMATI |
1.493 |
17.554.038 |
18.047.428 |
18.037.994 |
PERPLESSI |
540 |
4.376.643 |
4.434.565 |
4.435.888 |
TOTALE |
6.288 |
53.056.993 |
54.082.204 |
54.099.159 |
|
N° Comuni |
SPESA 2012 |
SPESA 2013 |
RISCOSSI DA RECUPERI ICI 2013 |
RISCOSSI DA RECUPERI TARSU 2013 |
SPESA 2014 |
RISCOSSI DA RECUPERI ICI 2014 |
RISCOSSI DA RECUPERI TARSU 2014 |
RISCOSSI DA RECUPERI TASI 2014 |
ABRUZZO |
221 |
17.505.021 |
31.672.276 |
10.054.301 |
60.509.310 |
22.477.247 |
10.866.353 |
18.926.345 |
28.903.891 |
BASILICATA |
108 |
5.915.578 |
8.954.578 |
2.515.573 |
14.575.532 |
8.214.819 |
2.727.950 |
11.934.181 |
5.217.267 |
CALABRIA |
275 |
31.627.222 |
37.191.379 |
6.560.592 |
74.253.041 |
33.213.313 |
8.707.217 |
26.872.716 |
34.983.518 |
CAMPANIA |
427 |
77.321.121 |
111.073.496 |
31.704.800 |
315.042.134 |
92.236.758 |
25.188.377 |
169.238.401 |
114.411.952 |
EMILIA-ROMAGNA |
308 |
65.506.651 |
92.693.877 |
47.925.334 |
41.327.566 |
82.642.739 |
31.932.307 |
23.509.362 |
114.389.166 |
FRIULI-VENEZIA GIULIA |
176 |
27.458.893 |
109.000.051 |
6.672.681 |
50.083.027 |
145.051.066 |
5.773.625 |
14.755.936 |
31.346.277 |
LAZIO |
274 |
114.017.152 |
102.936.418 |
47.023.792 |
165.195.982 |
303.876.459 |
52.771.794 |
183.695.323 |
115.684.076 |
LIGURIA |
172 |
32.047.524 |
47.244.251 |
29.483.063 |
63.688.786 |
53.204.877 |
17.241.413 |
12.566.586 |
37.614.235 |
LOMBARDIA |
1.385 |
150.819.861 |
193.484.137 |
66.165.266 |
288.963.817 |
170.890.510 |
61.120.724 |
73.906.373 |
145.165.135 |
MARCHE |
199 |
21.824.799 |
34.449.557 |
13.043.952 |
58.514.374 |
24.938.652 |
10.318.637 |
18.257.035 |
24.056.544 |
MOLISE |
86 |
5.534.236 |
7.912.903 |
11.646.193 |
17.204.155 |
4.866.885 |
936.719 |
7.379.817 |
3.249.515 |
PIEMONTE |
910 |
66.479.297 |
96.839.634 |
29.654.241 |
116.097.291 |
95.901.118 |
23.847.599 |
34.789.232 |
66.477.223 |
PUGLIA |
205 |
57.439.716 |
81.053.822 |
42.259.104 |
148.102.108 |
65.456.210 |
19.761.022 |
87.834.737 |
38.961.952 |
SARDEGNA |
258 |
32.091.081 |
38.460.452 |
12.925.871 |
96.632.081 |
34.916.419 |
10.944.824 |
38.782.165 |
41.864.069 |
SICILIA |
210 |
46.724.367 |
91.057.070 |
22.062.892 |
273.250.862 |
52.582.586 |
23.988.482 |
59.236.875 |
38.360.456 |
TOSCANA |
255 |
58.756.514 |
93.006.337 |
45.214.940 |
62.321.307 |
110.856.858 |
35.615.614 |
20.109.275 |
109.309.697 |
TRENTINO-ALTO ADIGE |
215 |
15.976.360 |
28.886.645 |
5.735.402 |
159.629 |
50.854.574 |
7.596.757 |
4.141.178 |
7.925.510 |
UMBRIA |
86 |
12.439.892 |
18.854.996 |
6.292.819 |
38.724.818 |
15.670.620 |
6.883.489 |
10.787.565 |
12.087.790 |
VENETO |
518 |
49.192.120 |
74.684.759 |
31.861.637 |
148.566.590 |
55.502.598 |
27.076.283 |
12.809.504 |
69.517.543 |
ITALIA |
6.288 |
888.677.406 |
1.299.456.639 |
468.802.454 |
2.033.212.407 |
1.423.354.307 |
383.299.185 |
829.532.606 |
1.039.525.817 |