Aiutare e coinvolgere i neet per cercare una proprio posto nella società, spingendoli a emergere da una situazione che potrebbe sembrare priva di sbocchi è uno degli snodi sociali più dibattuti negli ultimi anni. Per questo l'Agenzia nazionale delle politiche del lavoro (Anpal) e l'Ente del microcredito hanno deciso di provare a coinvolgere e formare i Neet che hanno una loro idea imprenditoriale attraverso il progetto "Yes, I start up", a loro dedicato.
Presentato alcuni giorni fa a Roma, presso il centro congressi spazio Europa, questo progetto rientra nell'ambito del finanziamento di "Garanzia giovani 7.1. Attività di accompagnamento all'avvio di impresa e supporto allo startup di impresa". L'Ente per il microcredito si occuperà di coordinare le attività di formazione, atta a supportare i giovani neet per mezzo degli sportelli "Retemicrocredito", in attività ad oggi in 160 comuni.
Altre realtà sono coinvolte nello sviluppo e coordinamento di questo piano, come centri per l'impiego, università e camere di commercio, in pratica si è attivata " una rete di partner pubblici e privati che operano nel settore della formazione per la creazione di impresa e che assicurano una capillare presenza territoriale distribuita sul territorio nazionale". I neet seguiranno poi un percorso formativo stabilito con la partnership di Invitalia.
Al termine del percorso formativo, al giovane neet si vedrà consentire l'accesso al fondo rotativo Selfiemployment, una misura finanziaria stabilita da Garanzia giovani, in grado di erogare prestiti dai 5.000 ai 50.000 euro senza interessi, che non richiedono garanzie reali o personali. Stando a Salvatore Pirrone, direttore generale dell'Anpal, Garanzia giovani entra così in una seconda fase. , e sempre secondo lui: "L'Agenzia ha il compito di coordinamento più che di intervento. È necessario intercettare i neet svantaggiati, che non si registrano da soli. Dobbiamo assumere un ruolo proattivo nei loro confronti".
Uno dei migliori esempi di cosa può comportare questa iniziativa, riguarda la regione Campania, in cui il fondo Selfiemployment ha aiutato la nascita di 450 nuove aziende, che l'assessore alle risorse umane Sonia Palmieri ha definito: "una cultura di impresa che aiutiamo a sviluppare, grazie agli strumenti che abbiamo a disposizione". Però, come purtroppo è avvenuto con altre iniziative di Garanzia giovani, lo sviluppo di Selfiemployment ha già mostrato diverse ombre. Proprio i numeri riportati da Pirrone rivelano che su 2.600 domande, solo 825 ne sono state accolte, per questo il direttore ammette che è "necessario eliminare complessità inutili e migliorare questo rapporto".
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