Lo scorso 26 settembre 2018 è iniziato l'iter parlamentare per lo sviluppo del "pacchetto economia circolare", che si prefigge vari compiti tra cui semplificare le norme sulla cessazione della qualifica di rifiuto, la digitalizzazione completa delle scritture ambientali tradizionali, di alleggerire le regole per il recupero dei veicoli a fine vita, armonizzare le regole sulle pile a fine vita e compiere una stretta sull'ammissibilità dei rifiuti in discarica.
Le ambizione finalità di questo "pacchetto", derivano dalle direttive europee in materia di rifiuti (2018/851/Ue), discariche (2018/850/Ue), accumulatori ed apparecchiature elettroniche a fine vita (2018/849/Ue), imballaggi (2018/852/Ue), che sono entrate in vigore a giugno 2018 e si dovranno inserire nel piano nazionale entro luglio 2020. I provvedimenti mirano a creare un'economia virtualmente priva di rifiuti, concentrandosi sulla prevenzione della produzione di residui e sul recupero di quelli generati.
L'Ue spinge verso una forte digitalizzazione, allo scopo di creare un Registro elettronico nazionale, che permetta (insieme ad altri sistemi) agli enti, alle imprese produttrici e ai gestori di rifiuti di trasmettere dati quali-quantativi riguardo residui e materiali di recupero. Si dovrebbe creare quindi una registro di carico/scarico in formato digitale e dei formulari di trasporto, con relativa trasmissione dati, e permettere di poter accedere facilmente alle informazioni sulle autorizzazioni della gestione. Oggi, invece, i rifiuti sono tracciabili solo grazie registri/formulari e alla dichiarazione annuale Mud.
Da anni si parla di rivoluzione sul sistema dei rifiuti, ma il Sistri (il sistema che dovrebbe sostituire completamente quello attuale) è oggetto di continui slittamenti riguardo la sua totale operatività, e ci si aspetta un ulteriore rinvio all'attuale data di scadenza. Proprio con la legge 205/2017 si parlava di digitalizzazione delle scritture tradizionali, nelle more del Sistri, per cui l'articolo 194-bis del Codice ambientale afferma che "in attuazione delle disposizioni del Codice dell'amministrazione digitale (...) gli adempimenti relativi alle modalità di compilazione e tenuta del registro di carico e scarico e del formulario di trasporto dei rifiuti (...) possono essere effettuati in formato digitale"; a cui si aggiunge quanto dichiarato da Minambiente, ovvero che si "può (...) predisporre il formato digitale degli adempimenti" e che «è consentita la trasmissione della quarta copia del formulario di trasporto dei rifiuti (...) anche mediante posta elettronica certificata". La mancanza della possibilità di sfruttare un apposito formato digitale è un ostacolo a una completa compilazione dei registri e dei formulari.
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