La Rivista del Sindaco


DAL 30 OTTOBRE NUOVE REGOLE PER GLI APPALTI IN HOUSE

Società Partecipate
di La Posta del Sindaco
26 Settembre 2017

Aggiornate le linee guida dell’Anac in materia: il rifiuto non impedirà attività già in corso

Appalti in house solo agli iscritti nell’elenco ad hoc (di Giuseppe Latour su “Il Sole 24 Ore” del 26 settembre 2017) 
La stagione degli affidamenti diretti a società controllate direttamente o indirettamente dagli Enti assegnatari, le cosiddette “in house”, dovrebbe volgere al termine. Di sicuro a partire dal 30 ottobre, un termine che arriva dopo diversi periodi “cuscinetto” in cui si è tollerato lo status quo per dare tempo alle Amministrazioni e alle società di adeguarsi, l’Autorità nazionale anticorruzione metterà nel proprio mirino il variegato mondo delle in house. Sarà quello il termine a decorrere dal quale sia le Amministrazioni aggiudicatrici che gli Enti aggiudicatari, che intendono ricorrere ad appalti tramite affidamenti in house, dovranno necessariamente fare domanda per iscriversi nell’apposito elenco tenuto dall’Anac. Secondo il consigliere dell’Anticorruzione Michele Corradino «Le linee guida - le numero 7 di attuazione del D.Lgs 18 aprile 2016, numero 50 - hanno il pregio di cristallizzare gli orientamenti giurisprudenziali più importanti, danno certezza al sistema e fissano tutti i criteri che consentono di stabilire quando ci può essere affidamento in house e quando, invece, bisogna andare in gara». L’effetto sarà duplice, sostiene Corradino: «Verrà ridotto il rischio di impugnativa ma sarà anche contrastata l’opacità di alcuni affidamenti». Chi non fa domanda o risulta non avere i requisiti per l’iscrizione perde il diritto di ricevere o assegnare appalti in house. Tra i requisiti più importanti, quello che prevede che l’80% del fatturato della società in house provenga da lavoro svolto in favore dell’Amministrazione o delle Amministrazioni pubbliche socie. L’affidamento diretto degli appalti potrà essere effettuato - una volta presentata la domanda - anche senza attendere i 90 giorni necessari al parere dell’Anac sull’ammissibilità dell’iscrizione (in tal caso i controlli saranno effettuati in un momento successivo). In caso di irregolarità per appalti già in corso d’opera, l’Anticorruzione potrà emanare un parere motivato e chiedere alla stazione appaltante di adeguarsi, ma non si tratterà di una raccomandazione vincolante, né ci sarà una revoca automatica degli appalti in caso di domanda respinta. Questa è una delle novità introdotte nella versione aggiornata delle linee guida decisa dal Governo per allinearsi alle indicazioni del Consiglio di Stato. Chi, a partire dal 30 ottobre, fornirà informazioni scorrette o non procederà all’iscrizione, si esporrà alla possibilità di ricevere una multa fino ad un massimo previsto di 50 mila euro.
 

 


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