Convocato un vertice tra i 27 capi di Stato e di Governo dell’Unione allo scopo di fare chiarezza tra i vari partner, prima del decisivo incontro di luglio per il summit sotto la presidenza tedesca. L’emergenza economica causata dalla pandemia di Covid-19, continua ad aggravarsi, per questo Angela Merkel è determinata a gestire al meglio questa situazione molto difficile, che vede i costi di salvataggio continuare a crescere. L'Incognita è se il Recovery Found ed i suoi 750 miliardi saranno sufficienti per investire con successo nella ripresa, soprattutto in vista di un autunno molto difficile per la zona europea: la potenziale seconda ondata di Covid-19, i delicati temi di clima e immigrazione mai sopiti, la Brexit che rischia di andare verso il no-deal e le presidenziali americane con potenziali conseguenze imprevedibili.
Nel mirino del vertice-ponte ci sarà la volontà di tentare la sperimentazione verso una nuova governance, che stando alle parole di un negoziatore europeo dovrebbe alla fine delle “contrapposizioni Nord- Sud, con il club dei 4 Frugali contro i 17 della coesione e il gruppo di Visegrad”. Ormai dovrebbe essere chiaro che “Se si entra nella logica dei blocchi e blocchetti non si va da nessuna parte. Non ci sono né buoni né cattivi ma 27 Paesi, ciascuno con i propri bisogni da soddisfare perché si decide all'unanimità ma poi bisogna anche evitare che l'accordo si disintegri all'atto delle ratifiche nazionali”.
Nonostante una partenza incerta, l’Europa è riuscita a far fronte in maniera rapida e funzionale alla crisi portata dalla pandemia, sospendendo patti, regole e codici di condotta vigenti, portando aiuti e denaro alle Tesorerie nazionali e alla Bce, e con l’intenzione di spingere l’integrazione verso un livello più intenso con la proposta Next Generation EU (da approvare a luglio), che permetterà di raccogliere i fondi da utilizzare tramite il bilancio Ue e facendo debito comune. Una vera e propria svolta storica, che non solo vuole mettere ‘Europa in grado di fronteggiare l’aggressiva concorrenza ci Cina e Stati Uniti ma anche di ripianare alle disuguaglianze tra i vari Paesi, in modo da risultare più stabile nel mercato unico. L’idea è quella di creare una reciproca interdipendenza economica per la quale un Paese che aiuti gli altri dell’Ue si ritrovi in pratica ad aiutare anche se stesso. La cancelliera Merkel ripete un “mantra” ai tedeschi da diverso tempo, valido per tutti i Paesi: “l’interessa nazionale coincide con quello europeo”. L’emergenza Covid-19 ha sottolineato ciò che da tempo già si sapeva, ovvero che l’Unione è un blocco economico ancora imperfetto e incompleto, ma con le possibilità di perfezionarsi e al quale non si deve (e non si può) rinunciare, e che deve iniziare a ragionare come un “unico blocco” per quanto riguarda finanziamenti, investimenti e spese. Di certo la perdurante difesa dei singoli interessi nazionali non mancherà di creare ostacoli (e qualche opportunità), ma nel nuovo vertice si vuole rinnovare il concetto di Europa unita e con un vero e proprio interesse collettivo da perseguire.
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