La Rivista del Sindaco


PA e lavoro agile, come sta andando?

Osservatorio della settimana
di La Posta del Sindaco
01 Aprile 2020

L’emergenza sanitaria causata dall’epidemia di coronavirus ha costretto la Pubblica Amministrazione ad utilizzare lo smart working, per portare avanti le proprie attività, facendo “di necessità virtù”. E proprio di virtù si tratta, perché questo banco di prova obbligatorio ha fatto riscontrare un discreto successo per questa modalità di lavoro. Stando ai primi numeri del monitoraggio sullo smart working nella PA, si è riscontrato che in breve l’83% dei lavoratori opera tramite il telelavoro, con l’85% dei dipententi INPS operativi in questo modo e il 70’% di quelli dell’Inail.

Anche per quanto riguarda i dati delle Regioni si può essere soddisfatti (con un ovvio margine di miglioramento sperabile ed ipotizzabile), con il Lazio ed il suo 96% di dipendenti operativi in smart working in testa. Per quanto riguarda il resto d’Italia, le statistiche sono queste:
Emilia Romagna 80%
Piemonte 68%
Marche 63%
Umbria 61,5%
Friuli-Venezia Giulia 55,7%
Valle d' Aosta 54%
Veneto 52%
Basilicata 49%
Le altre Regioni hanno una media di telelavoro, che si attesta all’incirca sul 68,2%, stando ai dati resi noti da Fabiana Dadone, ministra della Pubblica Amministrazione. Tale
monitoraggio era previsto già da una direttiva di palazzo Chigi del 2017, ma fino ad oggi scarsamente attuato.

La ministra Dadone ha sottolineato come, nonostante si sia obbligati dall’emergenza a questa modalità di lavoro, lo smart working può (e deve) portare ad una riorganizzazione del lavoro di alto valore culturale, per questo ha invitato i dirigenti pubblici a “promuovere e realizzare” il telelavoro, invece che ad ostacolarlo, come l’abitudine e la mancata di voglia di cambiamento potrebbe portare a fare. La ministra sottolinea come “i numeri che arrivano dalle regioni sono incoraggianti. Mentre la PA risponde alla difficile sfida del presente, costruisce già il suo futuro.”

Un messaggio di certo positivo, ma che per essere davvero portato avanti dalle varie PA necessiterà di mezzi, infrastrutture tecnologiche e conoscenze, non certo soltanto di una direttiva e un decreto legge varato in emergenza. Consapevole della necessità di tutto ciò, la ministra ha accennato alla decisione del governo di incrementare sino al 50% del valore iniziale il volume massimo delle vigenti convenzioni quadro di Consip per la fornitura di PC e tablet, rivendicando anche la misura di eliminare il tetto alle spese per la formazione di personale degli enti locali e della PA centrale. Tale misura era presente nel decreto fiscale 2019, quindi non influenzata dall’attuale emergenza sanitaria. In questo modo si andrà a ridurre il digital divide di cui soffrono molti dipendenti del servizio pubblico di vecchia data, mentre nei bandi di concorso per assumere il nuovo personale si prevedono proprio prove di competenza digitale di livello diverso a seconda delle funzioni o del ruolo per cui si sottopone la propria candidatura.


Articoli Correlati

imagine
  24/09/2020       Osservatorio della settimana
imagine
  07/09/2020       Osservatorio della settimana
imagine
  31/08/2020       Osservatorio della settimana
Torna alla Rivista del Sindaco

Ultimi aggiornamenti

CHI SIAMO

La posta del Sindaco è rivolto ad amministratori ed operatori degli enti locali: ricco di contenuti sempre aggiornati, il cuore del portale risiede nella possibilità di accedere, in modo semplice e veloce, ad approfondimenti, informazioni, adempimenti, modelli e risposte operative per una gestione efficiente e puntuale dell'attività amministrativa.

La Posta del Sindaco - ISSN 2704-744X

HALLEY notiziario

INFORMAZIONI

Ricevi via email i nuovi contenuti pubblicati nel portale

In collaborazione con:

la posta del sindaco

CONTATTI

Email

halley@halley.it

Telefono

+39 0737.781211

×