Il direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci, insieme ad altre organizzazioni (Rete Imprese, Confapi e Alleanza delle cooperative) ha presentati delle istanze durante l’incontro tenutosi alcuni giorni fa con il ministro dello Sviluppo, Stefano Pantuanelli, dichiarando poi che questo è stato un “confronto costruttivo”, da cui ci si aspetta che “le misure che vadano a sostenere quelle aziende che abbiano subito danni diretti o indiretti dall'emergenza, anche se non localizzate dentro la zona rossa ma che abbiano lavoratori a casa perché residenti nella zona rossa oppure facciano parte delle catene di fornitura”. Il tutto per aiutare aziende e settori più colpiti, quali “turismo, fiere, trasporti logistici e attività culturali”.
Pantuaelli era parso costruttivo, affermando che si stava già lavorando ad interventi per la crescita, ma in merito alle risorse ha sottolineato che “con disponibilità limitate si dovrà agire in modo mirato.” Confindustria puntava ad ottenere una sospensione dei versamenti fiscali e contributivi, un sostegno alle imprese per accedere al credito con il fondo di garanzia ed a rafforzare gli ammortizzatori sociali per le aziende che stanno subendo le conseguenze immediate delle misure restrittive adottate dalle autorità.” Le associazione del territorio legate a Confindustria stavano portando avanti studi per stabilire l’impatto in termini di chiusure di stabilimenti, e dei danni subiti direttamente o indirettamente a causa dell’emergenza.
Questo poco prima che l’intera nazione venisse considerata zona rossa, quando già stimare le risorse necessarie per ammortizzare una simile caduta economica, non era affatto facile. Il presidente del Consiglio Conte parlava di una possibile ripartizione, che per Panucci sarebbe stata necessaria al fine di recuperare almeno “un poco di equilibrio.” Ora di certo la situazione è diventata ancora più difficile con la chiusura delle attività non fondamentali e molti imprenditori e lavoratori a partita IVA richiedono a gran voce di creare dei meccanismi in grado di portare ad un reale aiuto e sostegno economico a tutti quelli che come loro oggi sono impossibilitati a guadagnare. E non sono certo gli unici, ad oggi sono anche molti i lavoratori con contratto determinato che stanno perdendo il lavoro o i cassa integrati che non sanno quanto e come potranno tornare a lavorare. Di certo la situazione è delicata, e va gestita giorno per giorno, ma nella speranza che questo isolamento nazionale porti al necessario abbassamento del numero di contagiati, molti si iniziano a chiedere quanto sarà forte il danno economico e soprattutto come lo Stato potrà aiutare quanti, per rispettare le misure sanitarie dovute, si ritrovano (e si ritroveranno) in situazione di difficoltà economica.
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