La Rivista del Sindaco


Deroghe del governo per confermare 43.000 maestre non laureate

Osservatorio della settimana
di La Posta del Sindaco
31 Luglio 2018

I relatori Giulio Centemero (della Lega) e Davide Tripiede (del M5S) hanno fatto inserire nel decreto 87, in fase di conversione in legge, un emendamento che permetterà a circa 43.600 maestre con diploma magistrale (ottenuto prima dell'anno scolastico 2001-2002) ma senza laurea di vedersi rinnovare il contratto a tempo determinato per un'altro anno, fino al 30 giugno 2019. In contemporanea a questo, 7.500 maestre che avevano ottenuto un contratto a tempo indeterminato subiranno una retrocessione a tempo determinato per lo stesso lasso di tempo.

Le commissione Lavoro e Finanze e quella della Camera hanno approvato il decreto 87, integrando questa proroga di 120 giorni,  già presente nel testo originario. Le pronunce giudiziali dello stesso Dl avevano riconosciuto il valore abilitante del diploma magistrale ottenuto prima del 2001, escludendo però questi dall'inserimento d'ufficio nelle graduatorie ad esaurimento, previo il quale non si può accedere a una cattedra stabile all'inizio dell'anno scolastico. Lo scopo di questa proroga, secondo il ministro Marco Busetti, sarebbe quello di fornire una continuazione didattica per l'anno scolastico 2018-2019.

Per i laureati in scienze della formazione e i maestri in possesso di diploma magistrale (ottenuto entro il 2001-2002), il Ministero dell'istruzione avrà la possibilità di bandire un concorso straordinario, a loro riservato, per entrare di ruolo nella scuola dell'infanzia e in quella primaria. Il concorso avrà tre punti fermi e fondamentali: sarà riservato solo a chi ha ottenuto il diploma magistrale entro l'anno 2001-2002 o abbia conseguito una laurea in scienze della formazione; sarà effettuato su base regionale, poiché un insegnante potrà partecipare solo in un'unica regione riguardo tutte le tipologie di abilitazione o specializzazione; avrà una natura semplificata poiché 70 punti saranno assegnati in base ai titoli conseguiti mentre 30 in seguito a una prova orale.

Infine, è stato messo da parte l'emendamento proposto dalla maggioranza per superare il limite dei 36 mesi di durata per i contratti a tempo determinato nella scuola, e intanto si è attivato un supplemento di istruttoria, al fine di evitare un nuovo contenzioso con l'Unione Europea riguardo questo punto.

 


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