Presentato nelle scorse settimane l’aggiornamento annuale dell’
indagine sulle maggiori società partecipate dagli Enti locali più popolosi, riferita al quinquennio 2012-2016. Lo studio, condotto dall’Area Studi di Mediobanca, ha riguardato le società partecipate, direttamente o indirettamente, con una quota almeno pari ad un terzo del capitale e un fatturato consolidato, a fine 2016, di oltre 50 milioni di euro. Gli Enti locali presi in considerazione sono stati: tutte le Regioni, tutte le Province (o Città metropolitane) capoluogo di regione o con più di 500 mila abitanti, e tutti i Comuni capoluogo di regione o con più di 100 mila abitanti. Di questi 115 Enti locali, sono 65 (37 Comuni, 14 Province/Città metropolitane e 14 Regioni) quelli che detengono quote di partecipazione nelle 82 società rientranti nell’indagine. Aggregando i ricavi di tutte queste società al 31 dicembre 2016, si ottiene un totale di 32,2 miliardi di euro – in una ipotetica fusione, potrebbero costituire il terzo “gruppo” industriale italiano – in calo del 13,5% sul 2012, a causa principalmente delle perdite del settore energia elettrica e gas (- 28,5%). Gli utili cumulati in cinque anni sono stati pari a 5 miliardi di euro ed hanno riguardato 58 delle 82 società “investigate”. I maggiori li hanno fatti registrare le multiutility del settore energia quotate in borsa: Hera (836 milioni), Acea (819 milioni), Iren (611 milioni) e A2A (582 milioni). Le perdite maggiori invece sono quelle della romana Atac (- 806 milioni), della società milanese di gestione autostrade Asam (- 162 milioni), della valdostana Casino De La Vallée ( - 124 milioni) e dalla società di trasporto pubblico torinese GTT (- 54 milioni). Il trasporto pubblico locale, in particolare, ha accumulato perdite per 729 milioni e ricevuto risorse dalle casse pubbliche per 16,3 miliardi.
La lista delle città che possono vantare il maggior fatturato derivante da società partecipate vede al primo posto Milano con 5,7 mld; seguono Bologna e Roma con 4,8 mld, Brescia con 2,6 mld, Torino con 1,9 mld, Trento con 1,8 mld, Genova con 1,6 mld, Bolzano con 1,2 mld e Aosta con 1,1 mld. Se si guarda agli utili, però, troviamo Bologna al primo posto con 842 mln, poi Milano (794 mln), Trento (544 mln), e Torino (429 mln). Peggio di tutti invece Palermo (- 58 mln), Napoli (- 42 mln) e Roma (- 10 mln). A livello regionale, maggiori utili in Lombardia (1,155 mld) ed Emilia-Romagna (1,105 mld). Infine, per effetto di accorpamenti, razionalizzazioni, liquidazioni e previsioni normative - come quelle contenute nella legge Madia - risulta che gli Enti locali, tra il 2010 e il 2017, hanno ridotto le proprie nomine nelle società partecipate del 46% (il 60% nelle Province) e i compensi medi del 16%. Per quanto riguarda la presenza delle donne, questa equivale al 29,5% del totale ma, considerando soltanto quella nei ruoli apicali, si scende al 16.6% del totale.