Il Garante della Privacy ha fornito l’ok per l’installazione di sistemi di Global Positioning System (GPS) all’interno dei veicoli della flotta delle forze di Polizia Municipale. Poco più di una settimana fa, un provvedimento in comune accordo con alcune realtà locali ha permesso di giungere a questo importante traguardo.
Lo scopo di questi strumenti di posizionamento globale è di garantire oltre l’incolumità del personale, fattore di natura imprescindibile, la possibilità di ottimizzare l’operatività dei veicoli e del relativo personale a bordo. I dati derivanti da questi sistemi saranno ad esclusivo appannaggio del Responsabile del Servizio o da personale con sua delega. Questi dati permetteranno di visualizzare in tempo reale la posizione di veicoli, l’identità dell’operatore (solo se strettamente necessario), i chilometri percorsi ed il tempo di permanenza (questi ultimi due aspetti verranno conservati per 30 giorni, lasso di tempo utile alla rendicontazione.
I dipendenti per veder protetta la loro incolumità, non verranno mai identificati o in caso di identificazione dovuta a provvedimenti emergenziali, dalla fine del turno non saranno più identificabili. Qualunque dato non verrà utilizzato al di fuori delle mere finalità di servizio, quindi le verifiche degli orari di lavoro o dell’effettiva presenza in servizio non potranno essere effettuate.
I Comuni aderenti all’iniziativa dovranno prima recepire l’autorizzazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, conformandosi con la disciplina riguardante il controllo a distanza dei lavoratori. Lo stesso Garante per la Privacy ha tenuto a precisare che la configurazione dell’intero sistema e le altre misure di sicurezza dovranno permettere solo accessi autorizzati, effettuati da coloro che avranno ricevuto le credenziali differenziate. E’ inoltre prevista una limitazione dei profili per quanto riguarda modifica ed estrazione dei dati.
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