Sono state consegnate lo scorso 21 marzo a Bologna 39 nuove bandiere gialle ad altrettanti Comuni italiani dalla Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab). La Fiab è un’associazione ambientalista onlus che ha riunito e federato circa 130 associazioni autonome locali, aderisce alla “European Cyclists’ Federation” ed è riconosciuta dal ministero dell’Ambiente quale associazione di protezione ambientale e dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (al tempo ministero dei Lavori pubblici) tra gli enti e le associazioni di comprovata esperienza nel settore della prevenzione e della sicurezza stradale. L’associazione, lo scorso agosto, ha lanciato il progetto “Comuni ciclabili” che si sta rivelando un successo perché, a circa otto mesi dall’esordio dell’iniziativa, sono state molto superiori alle aspettative le amministrazioni comunali che hanno richiesto di aderire e, di conseguenza, di sottoporre alla valutazione della Fiab le proprie politiche di mobilità sostenibile e amiche delle due ruote (bicycle friendly). Al momento i Comuni sparsi per l’Italia ad aver ricevuto la bandiera gialla, e quindi iscritti di diritto alla Rete dei Comuni ciclabili sono 69.
Visto che, come si legge nella prefazione della prima edizione della “Guida ai Comuni ciclabili” (disponibile al seguente indirizzo), così come una rondine non fa primavera, anche una pista ciclabile da sola non fa nuovi ciclisti, sono molti i criteri che la federazione prende in esame per analizzare il lavoro fatto dalle (sempre più numerose) amministrazioni comunali che si stanno sforzando di sviluppare nuovi modelli di mobilità in cui, sempre o quasi, l’uso della bicicletta rappresenta l’alternativa valida ed efficace all’uso dei veicoli a motore. Per candidarsi ad entrare nella Rete i Comuni richiedenti devono possedere almeno due dei requisiti tra i cinque presi in esame dalla Fiab. Questi riguardano la presenza di ciclabili urbane, ovvero di spazi stradali “protetti” per i ciclisti; la presenza di aree o zone con limitazione e moderazione del traffico e della velocità (strade con velocità massima consentita a 30 km/h, zone a traffico limitato o aree pedonalizzate); un’attenzione particolare al cicloturismo, quindi alla presenza di ciclovie ovvero di ciclabili connesse ad un sistema di piste protette sia urbane che extraurbane, la presenza di servizi per i turisti su due ruote e di strutture ricettive particolarmente attente alle esigenze di questa particolare categoria di turisti (peraltro in costante aumento); la presenza di una governance complessiva del fenomeno da parte dell’amministrazione al di là dei necessari interventi infrastrutturali misurabile, ad esempio, attraverso il tasso di motorizzazione (rapporto tra veicoli a motore e numero di abitanti) in diminuzione e l’effettiva adozione di politiche di mobilità urbana (come l’istituzione di un mobility manager, di servizi regolari di bicibus o pedibus, o di un’effettiva pianificazione della mobilità in grado di scongiurare interventi isolati e, alla fine, inutili); la comunicazione o la promozione, quindi la capacità dell’amministrazione di sensibilizzare sul tema della mobilità sostenibile e sull’uso della bicicletta, anche attraverso l’adesione agli appuntamenti ricorrenti organizzati dalla Fiab, e di informare in maniera costante, anche sul web, della presenza sul proprio territorio di servizi e percorsi dedicato alle due ruote.
Contestualmente alla bandiera gialla, ai Comuni “promossi” viene assegnato anche un punteggio (sotto forma di ”bike-smile”) da uno a cinque sul grado di ciclabilità raggiunto e che corrisponde ai cinque criteri illustrati sopra. Dando un’occhiata alla dislocazione sulla mappa d’Italia dei 69 Comuni ciclabili notiamo, come al solito, una certa prevalenza del Nord ma, anche, alcuni buoni piazzamenti nelle regioni meridionali. Spicca ad esempio l’Abruzzo con ben 10 Comuni costieri (e tra questi il capoluogo Pescara) tutti posizionati lungo la Ciclovia Adriatica, la Puglia con ben 9 Comuni quasi tutti in Salento (compreso il capoluogo Lecce). L’Isola di Favignana – unico Comune siciliano – spicca con una bandiera di ben 5 bike-smile (il massimo punteggio assegnabile, ricevuto da altri quattro Comuni soltanto) che le valgono il titolo di “isola più ciclabile del Mediterraneo”. L’Emilia Romagna è la regione che ha più Comuni capoluogo ad aver ricevuto la bandiera gialla – Bologna, Parma Rimini, Cesena e Ferrara – gli ultimi 2 peraltro a punteggio massimo. Valle d’Aosta, Lazio, Molise e Basilicata sono le uniche regioni a non avere finora nessun Comune iscritto alla Rete, mentre Trentino Alto Adige, Sicilia, Sardegna e Calabria ne hanno soltanto uno.
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