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LA CITTÀ METROPOLITANA DI BOLOGNA GESTIRÀ IL PERSONALE DELLE UNIONI

11/01/2018 Fusioni e Gestioni associate
La via per essere in linea con il proprio ruolo istituzionale di servizio al territorio passa anche per il software In un panorama generale abbastanza desolante in cui le “nuove” Città metropolitane sembrano avere difficoltà ad interpretare il ruolo che la legge 56 del 2014 – la cosiddetta “riforma Delrio” – gli ha affidato e che dovrebbe, sulla carta, andare ben oltre quello ereditato dalle vecchie Province, la Città metropolitana di Bologna dà l’impressione di rappresentare una almeno parziale e positiva eccezione. Va in questo senso, ad esempio, la notizia dell’acquisto di un nuovo software che consentirà all’Ente di integrare la gestione di tutti gli aspetti che riguardano il personale: trattamento economico, stato giuridico, organigrammi, curricula, presenze, cartellino e formazione. Fin qui niente di nuovo, si direbbe, se non fosse che il software nasce per essere “multi ente” e quindi verrà immediatamente implementato per gestire anche il personale di tutte le Unioni di Comuni della provincia di Bologna e, eventualmente, anche quello di altre amministrazioni che ne dovessero fare richiesta. Tra le ricadute positive annunciate: il conseguimento di una maggiore efficienza, grazie alla gestione centralizzata, e di considerevoli risparmi per gli Enti, sia a livello di personale utilizzato che di costi per le licenze software. Secondo il vicesindaco metropolitano con delega al Personale, Daniele Manca «l’iniziativa rafforzerà il ruolo della Città metropolitana come federazione di Comuni e concretizzerà lo sforzo che stiamo facendo per essere – in conseguenza con quanto previsto dallo statuto – al servizio del territorio e delle Unioni di Comuni».  

Del resto risale soltanto a metà dicembre l’accordo siglato dal sindaco della Città, Virginio Merola, e dal presidente dell’Anci, Antonio Decaro, per dare il via ufficiale al progetto “Metropoli strategiche”. Bologna, prima e al momento unica tra le 14 Città metropolitane, si impegna – con il supporto e l’assistenza dell’Associazione dei Comuni - a sviluppare tramite il progetto i seguenti tre ambiti tematici:
1) la pianificazione strategica integrata della città metropolitana;
2) la semplificazione amministrativa in materia edilizia e urbanistica;
3) la gestione associata dei servizi e i piani di riassetto istituzionale e organizzativo.
Il progetto si concluderà il 22 febbraio del 2020 e i costi saranno interamente a carico dell’Anci che, a sua volta, ha beneficiato di un finanziamento complessivo di 3.660.000 a valere sui fondi europei Pon “Governance e capacità istituzionale 2014-2020”. Entro il prossimo 31 gennaio anche le altre 13 Città metropolitane saranno chiamate a preparare degli specifici piano operativi che saranno oggetto di analoghi accordi da stipulare con l’Anci. L’acquisto del software per la gestione associata del personale sembra, quindi, iscriversi in piena coerenza nel solco tracciato dal progetto.

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