La Rivista del Sindaco


DIFFUSIONE ICT: CONFERMATO IL RITARDO DEI PICCOLI COMUNI

ICT e Innovazione
di La Posta del Sindaco
03 Gennaio 2017

I risultati della ricerca dell’Istat su “Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella Pubblica amministrazione locale” all'anno 2015

Pubblicata lo scorso 3 gennaio la consueta rilevazione dell’Istat sul grado di diffusione delle ICT nelle Pubbliche amministrazioni locali. L’indagine - riferita all’anno 2015 - è stata condotta in collaborazione con gli uffici di statistica delle Regioni e delle Province autonome e, dove non è stato possibile, con il supporto degli uffici territoriali dell’Istat. I risultati sembrano confermare, rispetto alle ultime due rilevazioni effettuate e prese a riferimento nello studio (quelle del 2012 e del 2009), una situazione sostanzialmente stabile in merito ai principali indicatori presi in considerazione dall’Istat e ritenuti idonei a testimoniare la diffusione delle ICT. Confermato anche il dato che fa sì che il grado di maggiore diffusione sia direttamente proporzionale alle dimensioni (per numero di abitanti) dell’Ente. Sono quindi i Comuni meno popolosi - e in special modo quelli al di sotto dei 5 mila abitanti - ad apparire ancora ai margini del processo complessivo di utilizzo delle tecnologie informatiche nella Pal.  Va detto anche che, dopo anni anzi ormai decenni, in cui il processo di innovazione tecnologica e le magnifiche sorti e progressive che ne sarebbero dovute derivare in termini di efficienza dell’azione della pubblica amministrazione, di migliori servizi per i cittadini e di risparmi conseguiti per le finanze pubbliche è sempre sembrato essere sul punto di compiere un’accelerazione risolutiva, magari sulla spinta di un provvedimento normativo o di una scadenza o di un finanziamento, i risultati appaiono, almeno a giudizio di chi scrive, alquanto modesti. Si ha l’impressione che la pubblica amministrazione locale sia stata interessata da un processo di diffusione delle tecnologie sicuramente in crescita negli anni, ma altrettanto sicuramente in ritardo rispetto a quanto avvenuto nel settore privato o in quello delle tecnologie di consumo.  Di seguito riportiamo i principali risultati della rilevazione, che alleghiamo nella sua versione integrale. 

Diffusione degli Uffici di informatica interni e in forma associata 
Ne hanno uno tutte le Regioni e Province autonome e l’86,9 % delle Province, ma soltanto il 22,9% delle Comunità montane e il 15,5% dei Comuni. La scelta di non dotarsi di un ufficio di informatica è soltanto parzialmente bilanciata da quella di gestire il servizio in forma associata, visto che questo sembra avvenire con una certa diffusione soltanto nei Comuni del Nord-Est (in particolare in Emilia-Romagna, in Friuli Venezia Giulia e in Alto Adige). In lieve flessione anche il numero degli addetti alle Ict rispetto al totale del personale. 
Formazione ICT 
Ha riguardato soltanto il 18,7% dei Comuni con il 7% di personale coinvolto. Ma se si fa una distinzione tra Comuni con più di 60 mila abitanti si arriva al 57%, mentre sotto i 5 mila ciò si ferma al 13,3%. Le principali tematiche oggetto di formazione hanno riguardato: applicazioni e software specifici (86,1%), sistemi informativi e gestione di base dati (29,8%), argomenti riguardanti il web (27,4%) e sistemi operativi (20,1%). 
Ruolo dei fornitori privati 
Indipendentemente dall’esistenza di un ufficio informatico, le funzioni relative alle ICT vengono gestite da personale interno nel 66,4% delle Pal (erano il 70,8% nel 2012). La percentuale è pari al 95,5% nel caso di Regioni e Province, al 65,8% nel caso dei Comuni e al 70,3% nel caso delle Comunità montane. Tuttavia tale gestione appare sempre in concorso con servizi acquisiti da fornitori privati (in massima parte - 86,8% - per software e per - 82,8% - hardware) che, nel caso delle Regioni, vede anche un ruolo importante (77,3 % contro il 72,7% del 2012) del ricorso all’outsourcing fornito da imprese a controllo pubblico. Tra i Comuni emerge il maggiore ricorso ai fornitori privati e la tendenza a rivolgersi a società controllate o partecipate è più significativa nei Comuni di maggiori dimensioni (29,1%) rispetto a quelli fino a 5 mila abitanti (14,9%). Nei Comuni più grandi (e nelle Regioni e Province) sono anche maggiormente diffuse le tecnologie più “sofisticate” - dispositivi mobili, strumentazioni GIS, CAD, GPS - rispetto al tradizionale desktop, comunque ormai presente nel 99,7% delle PAL.  

Velocità di connessione in aumento 
Un dato in generale ed evidente miglioramento rispetto alla rilevazione del 2012. Tutte le Pal usufruiscono di una velocità pari ad almeno 2 Mbps con il 98% che ha comunque a disposizione una connessione a banda larga (ADSL, via radio o fibra ottica). Il 100% delle Regioni e il 78,5 % delle Province possono contare sulla fibra ottica, mentre per quanto riguarda i Comuni ci si ferma al 16,3% (fanno eccezione quelli dell’Emilia Romagna - 86,7% - e del Friuli Venezia Giulia, passati dal 10,2% del 2012 all’83,9% del 2015). Risparmi derivanti da open source e riuso di software 
L’utilizzo di software open source è in leggero arretramento rispetto al 2012, passando dal 55,2% al 54,1% complessivi. Tra gli open source più utilizzati si segnalano quelli relativi ai software di navigazione web e di office automation. Tra le Regioni che utilizzano sw open source, il 72,2% li ha effettivamente sostituiti a quelli a pagamento. Tra i Comuni, il dato di chi ha conseguito risparmi con la sostituzione passa dal 43,3% di quelli sotto i 2 mila abitanti al 76,9% di quelli con più di 60 mila abitanti. I Comuni dell’Alto Adige (94%) e della Valle d’Aosta (83,8%) risultano essere quelli che utilizzano più sw open source.  In forte arretramento il ricorso al riuso di soluzioni software realizzate da altre amministrazioni rispetto al 2012 (primo anno di rilevazione): si è passati dal 35,2% al 12,7%. Ancora più bassa la percentuale di chi ha ceduto proprio sw ad altre amministrazioni: dal’1,8% del 2012 allo 0,8% del 2015. 
Balzo in avanti dell’e-procurement 
La percentuale delle Pal che effettuano acquisti attraverso piattaforme tecnologiche è passata dal 22,9% del 2009, al 30,3% del 2012 per arrivare al 79,5% del 2015. I dati confermano quindi la progressiva attuazione dell’uso del sistema di e-procurement del Mercato elettronico gestito da Consip avviato per la realizzazione degli acquisti nella PA e reso obbligatorio per gli acquisti di beni e servizi sotto soglia comunitaria.  

Informatizzazione delle principali attività gestionali 
Buone notizie anche dal fronte informatizzazione attività gestionale e integrazione dei relativi applicativi: uno dei principali traguardi come impatto sulla produttività e la dematerializzazione dell’attività amministrativa delle Pal. L’informatizzazione in rete del protocollo (83,4%), della contabilità economico-finanziaria (80,8%), della gestione dei pagamenti (75%) e dei tributi (74,1%) sono tutti in miglioramento rispetto al 2012. Risultano invece in ritardo - con un livello di informatizzazione più basso - attività come le relazioni con il pubblico, la gestione dei concorsi, delle gare di appalto e dei contratti.  
Disponibilità di procedure on line e livello di interazione 
L’offerta dei servizi on line cambia molto a seconda della tipologia di amministrazione coinvolta. Nel complesso, il 93,5% delle Pal garantisce agli utenti l’accesso a servizi di livello base di visualizzazione e/o acquisizione di informazioni, l’85% la possibilità di scaricare modulistica, il 58,3% (36,7% nel 2012 e 15,6% nel 2009) la possibilità di inoltrarla on line e il 33,8% (19,1% nel 2012 e 7,6% nel 2009) garantisce l’avvio e la conclusione on line dell’intera procedura. I servizi più offerti in rete dalle Pal, a prescindere dal livello di interazione, sono quelli relativi all’imposta comunale sugli immobili, ai bandi di gara, allo Sportello unico delle attività produttive e alla gestione della tassa sui rifiuti solidi urbani. Quelli meno presenti nell’offerta on line sono: scelta del medico di base (4%), rilascio del patentino fitosanitario (5,3%) e il pagamento dei parcheggi (6,5%).  
La percezione delle PAL sull’utilizzo e la diffusione delle ICT 
Il personale delle Pubbliche amministrazioni locali dà un giudizio generalmente positivo sui miglioramenti apportati dall’impiego delle tecnologie, e la maggiore ampiezza delle informazioni a disposizione degli uffici sembra essere il beneficio più apprezzato. Tra gli ostacoli maggiori percepiti dal personale in merito all’utilizzo e alla diffusione delle ICT, figurano al primo posto la mancanza di risorse finanziarie (67,5%), la carenza di personale qualificato (60,7%, dato pressoché invariato rispetto alla rilevazione del 2012) e l’elevata spesa per acquisire le tecnologie (32,8%, in calo rispetto al 53,8% del 2012). La percezione della carenza di personale qualificato come ostacolo alla diffusione delle ICT sembra affliggere particolarmente le amministrazioni comunali (61,5%).
 
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