IL GOVERNO PROVA A FAR RIPARTIRE GLI INVESTIMENTI

Bonus-progetti per investimenti comunali (di Gianni Trovati su “Il Sole 24 Ore” del 17 maggio 2017)
Il Governo vuole incentivare gli investimenti in conto capitale dei Comuni, finora molto al di sotto delle aspettative nonostante l’addio al Patto di stabilità, cercando di intervenire su quello che sembra essere forse il passaggio più critico: la progettazione. Sembrerebbe quindi che, nella seconda mandata degli emendamenti alla manovra economica di primavera, potrebbe entrare anche un “bonus-progetti” che peserebbe per una cinquantina di milioni da trovare sul 2018. Si tratterebbe di una misura sperimentale che servirebbe a finanziare in anticipo, su richiesta dei Comuni, la spesa per la progettazione ma che potrebbe avere un grande “ritorno”, visto che questa vale in media il 10% dell’investimento municipale-tipo e, di conseguenza, i 50 milioni anticipati andrebbero poi moltiplicati per 10.  Secondo i dati forniti dalla Corte dei conti nell’ultimo Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica gli investimenti comunali si sono fermati a quota 9,3 miliardi in termini di pagamenti nel 2016 - meno 15,2% sull’anno precedente - anche se, secondo le stime Ifel-Anci, ci dovrebbe essere una ripresa sul lato della competenza finanziaria che, in prospettiva, potrebbe migliorare il quadro generale. Tutto sembrerebbe dimostrare, quindi, che la strozzatura non si troverebbe più nelle regole di finanza pubblica - il pareggio di bilancio avrebbe sostituito il vecchio Patto di stabilità proprio con l’obiettivo di liberare la spesa in conto capitale - visto che il complesso dei Comuni ha chiuso il 2016 non con un pareggio ma con un avanzo di quasi 4 miliardi. Risparmi di troppo che in larga parte significano proprio mancati investimenti. «Il problema non sono più le norme - spiega Luigi Marattin, consigliere economico di Palazzo Chigi - ma i tempi. Spesso la macchina si avvia con l’applicazione dell’avanzo, ma per questo passaggio c’è bisogno del consuntivo, che viene approvato ad aprile, con la conseguenza che il progetto non riesce ad arrivare alla fase esecutiva entro fine anno». Di qui la “pensata” del Governo: con il finanziamento statale entro il 30 novembre dell’anno precedente, il Comune potrebbe accertare subito l’entrata e finanziare la progettazione, con un risparmio di tempi, rispetto al calendario normale, di quattro mesi (o anche di più, visti i ritardi ricorrenti nell’approvazione dei rendiconti). Se il provvedimento del Governo verrà adottato, la prima sperimentazione dovrebbe individuare i Comuni da finanziare in via privilegiata, ad esempio quelli medio-piccoli con indici di investimento più problematici, da estendere poi eventualmente anche agli altri.