L’iter dedicato al riconoscimento della CIE (carta d’identità elettronica) come strumento utile all’accesso ai servizi online offerte dalle Amministrazioni dei vari Stati membri dell’Unione, sta proseguendo celermente.
Lo scorso giugno il cosiddetto processo di peer review si era concluso in maniera più che positiva, in pochi mesi finalmente siamo giunti alla pubblicazione dello schema tecnico sulla Gazzetta Ufficiale della UE, notificando difatti ai Paesi Membri l’avvenuto processo. Tale avvenimento, risalente allo scorso 13 settembre è giunto in Italia tramite AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) il 18 settembre attraverso un comunicato online.
I nostri partner da ora hanno a disposizione circa un anno per allinearsi e adeguare i relativi sistemi informatici, permettendo l’accesso ai servizi digitali, anche attraverso l’identità digitale SPID o CIE. Il nostro Paese è il primo in Europa ad aver terminato con successo entrambe le procedure di autenticazione digitale (Carta d’Identità Elettronica e SPID). Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Germania e Lussemburgo hanno già completato il processo per almeno un sistema di autenticazione ai servizi online.
Quanto scritto sulla GU è di fatto la “base normativa comune” necessaria a consentire diversi tipi di interazioni elettroniche sicure, come ad esempio le transazioni commerciali, tra Pubbliche Amministrazioni, Cittadini e Imprese operanti nel territorio europeo, al fine di stabilire un sistema di riconoscimento sicuro ed affidabile. Il regolamento infatti prevede che, ogni Stato membro dell’Unione possa far ricorso a sistemi di identificazione elettronica forniti ad Imprese e Cittadini, per consentire un reciproco riconoscimento.
Cosa fa esattamente questa sorta di armonizzazione digitale?
Stabilisce le norme collegate ai servizi fiduciari, prestando particolare attenzione alle transazioni elettroniche;
Fornisce le condizioni da seguire agli Stati membri che offrono sistemi di identificazione elettronica (CIE o SPID);
Crea una sistema giuridico che riconosce adeguatamente firme, sigilli e validazioni digitali;
In un mondo sempre più digitale è giusto che l’Unione Europea e gli Stati membri concentrino le loro attenzioni agli aspetti elettronici, che coadiuvati correttamente potranno portare sburocratizzazione ed una maggior fruibilità dei servizi offerti dalla PA, il tutto in un ambiente sicuro e privo di rischi per Cittadini e Imprese.
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