Le recenti modifiche effettuate in materia di Codice Penale relativo alla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, le quali sono entrate in vigore lo scorso 9 agosto. La normativa in questione tratta tematiche di genere, tema particolarmente delicato, il quale comporta a sua volta il trattamento di dati sensibili anche dal punto di vista giudiziario.
Polizia Locale, Enti Locali e Servizi Sociali, saranno i maggiori interessati alla normativa, difatti nei casi di un incarico competente alla Procura della Repubblica o al Tribunale dei Minori, si troverebbero a dover prestare un’attenzione maggiore ai dati, seguendo i principi del Regolamento UE 679/2016, meglio noto come GDPR.
Essendo questi particolari dati di natura sensibile, gli interessati dovranno sicuramente ricorrere ai principi per la privacy stabiliti dalla Comunità Europea, tra tutti quelli relativi alla cifratura e criptazione dei dati, senza dimenticare la pseudoanonimizzazione. Tra le altre cose bisognerà porre l’attenzione alla valutazione di impatto degli stessi rischi derivanti dal trattamento di tali dati.
La legge sul cosiddetto “Codice Rosso” serve a velocizzare i procedimenti penali, attraverso sistemi di protezione per le vittime.
Il provvedimento non tratta solamente offese o danni di tipo fisico, ma anche danni reputazionali, punendo severamente il fenomeno del “Revenge Porn”, il quale consta nella pubblicazioni di immagini o video sessualmente espliciti, ledendo anche tutti i principi della Privacy previsti sia dalla vecchia che dalla nuova normativa.
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