Non solo l'imprenditore dovrà effettuare un continuo monitoraggio sulle sue attività, ma questo obbligo si estende anche alla Pubblica Amministrazione, che dovrà gli specifici parametri che si possono valutare anche internamente. Una dato consolidato riporta come una posizione di scoperto nel versamento dei contributi porta di conseguenza a una futura crisi, motivo per cui l'ente ha l'impegno di segnalare il momento in cui gli arretrati fiscali e previdenziali superano le soglie di tolleranza. In questo caso, Inps, Agenzia delle Entrate ed Equitalia sono tenute ad avvisare il debitore per mezzo della Pec, se in loro possesso, oppure tramite raccomandata con avviso di ricevimento, che è di fatto entrato in una situazione debitoria di importo rilevante. Questa comunicazione, in cui viene riportata anche la somma che rende lo scoperto rilevante (in seguito a valutazione oggettiva) è valida anche come invito alla regolarizzazione, da attuare entro 90 giorni.
Secondo l'Agenzia delle entrate lo scoperto è ritenuto rilevante, quando l'ammontare totale del debito scaduto e non versato per l'Iva, stabilito dalla comunicazione della liquidazione periodica, sia pari ad almeno il 30% del volume d'affari dello stesso periodo e non inferiore a una stabilita soglia assoluta: per i volumi di affari fino a 10milioni di euro non inferiore a 25.000 euro, e per i valori di affari superiori non inferiore ai 100.000 euro.
Per l'Inps la situazione debitoria rilevante si verifica invece in caso trascorrano oltre sei mesi dall'ultimo versamento dei contributi previdenziali con un ammontare superiore alla metà di quelli dovuti nell' anno precedente e superiore alla soglia di 50.000 euro.
Invece Equitalia parla di debitoria rilevante, quando la soglia di 500.000 euro (per le imprese individuali) o 1.000.000 di euro (per le imprese collettive) viene raggiunta o superata dalla totalità dei crediti affidati per la riscossione, autodichiarati o definitivamente accertati e scaduti da oltre novanta giorni.
In caso il credito possa vantare crediti certificati verso la PA, il cui totale sia di almeno metà dei debiti sopra descritti, la situazione non viene considerata concreta, in pratica in questo caso gli scoperti, per almeno metà del valore sono garantiti da somme che la PA potrebbe recuperare, senza far ricadere la colpa sul creditore ma sottolineando il ritardo del pagamento da parte della PA stessa. La verifica di tali situazioni, al di là della norma, è una buona usanza per fornire uno spunto utile alle imprese.
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