Il disegno di legge esaminato dalla VII commissione del Senato, in sede redigente, prevede di cancellare la chiamata diretta e gli ambiti territoriali. Il presidente del ddl, Mario Pittoni (Lega) e la prima firmataria del disegno di legge 763, Bianca Laura Granato (M5S), sono gli esponenti del ripristino, per i vincitori del concorso, del diritto di scelta della sede secondo graduatoria, e dell'impossibilità di effettuare uno spostamento da cattedra curriculare a potenziamento, a meno che non ci sia l'accettazione da parte del docente interessato, con la limitazione a due comuni per costituire le cattedre esterne.
Tanto i sindacati, quanto l'And (Associazione nazionale docenti) e l'Unicobas hanno cercato di portare l'attenzione su queste modifiche, spingendo su integrazioni e correttivi, mentre è chiara la volontà del governo a procedere con sollecitudine per far approvare il provvedimento. Queste tipologie di attività, infatti, sono soggette non solo ad esame da parte della commissione, ma anche al voto per i singoli articoli, poi, una volta presentato in aula, sarà votato nel suo complesso. Un altro indicatore della fretta di far passare il provvedimento, viene dall'articolo 58, comma 5, del ddl di bilancio di quest'anno, in cui si esplica che le procedure di reclutamento personale docente e della mobilità territoriale (a partire dall'anno 2019-2020) non comporteranno più per i docenti l'attribuzione della titolarità su ambito territoriale. In questo contesto si inserisce il ddl 763 della Granato, per collegarsi alla legge di bilancio.
Ma nel ddl 763 non troviamo solo l'eliminazione degli ambiti, ma l'altra novità riguarda la cancellazione della chiamata diretta. Stando a quanto riportato nel documento "l'introduzione di tali novità nella legislazione di settore ha prodotto un forte svilimento della professione docente" arrivando a "costringere gli interessati da una parte a dipendere dal rapporto personale istaurato con il dirigente scolastico e dall'esercizio dell'arbitrio di quest'ultimo, e dall'altra, qualora assunti in ambito territoriale, a spostarsi di continuo da un istituto all'altro".
Non c'è però sicurezza che tali arbitri siano evitati con la nuova formulazione generica delle relative disposizioni. In presenza delle relative disponibilità, sarebbe necessario conferire il potere di assegnazione dei docenti alle classi, direttamente nell'ambito del comune in cui il docente abbia prestato servizio il precedente anno scolastico. In questo modo si riuscirebbe anche a salvaguardare la preziosa continuità didattica (a cui non si riesce a dare il giusto peso) per gli alunni.
Un altro punto del ddl 763 prevede che un docente titolare su cattedra curriculare possa permanere in tale stato, senza che il dirigente scolastico abbia possibilità di spostare d' ufficio i docenti da cattedra ordinaria a cattedra di potenziamento. L'assegnazione dei docenti alle classi dovrebbe poi avvenire all'interno dello stesso istituto, permettendo l'assegnazione a cattedre orario esterne solo in assenza di cattedre complete. Lo spostamento nelle esterne, sarebbe inoltre limitato ad un massimo di due comuni "contermini", quindi confinanti tra loro.
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