Un colpo diretto del Viminale contro la diffusione della droga nelle scuole arriva con il rafforzamento della prevenzione e del controllo da parte delle forze dell'ordine, passaggio per cui sarà indispensabile la collaborazione dei Comuni, che dovranno impegnare la polizia locale e istallare sistemi di videosorveglianza. Nello stesso giorno, il ministro Salvini ha firmato una direttiva e due circolari (una del capo di gabinetto Piantedosi e l'altra del capo della polizia e direttore generale della pubblica sicurezza Gabrielli), dando così inizio all'operazione Scuole sicure, con cui il governo si impegna a contrastare i crescenti fenomeni di bullismo e cyberbullismo, ma occupandosi soprattutto di evitare lo spaccio di stupefacenti nelle vicinanze degli istituti scolastici.
Dal Fondo unico di giustizia saranno presi 2,5 milioni di euro per il fondo Scuole sicure, da suddividere tra le città più popolate, con almeno 200.000 abitanti, tra cui figurano: Roma, Milano, Torino, Napoli, Palermo, Genova, Firenze, Bologna, Catania, Bari, Venezia, Verona, Messina, Trieste e Padova. Il termine ultimo per richiedere i contributi sarà il 20 settembre, entro cui si dovrà presentare anche una scheda progettuale, in cui l'amministrazione locale dettaglierà le iniziative pianificate. I contributi saranno diretti a spesare i costi delle installazioni di videosorveglianza considerate necessarie all'operazione, così come all'assunzione di agenti di polizia locale a tempo determinato, oppure per coprire le paghe straordinarie di quelli già presenti.
La valutazione dei progetti sottoposti (che dovranno coprire almeno l'anno scolastico 2018/2019) saranno oggetto di valutazione da parte del dipartimento di Pubblica sicurezza. In seguito ci saranno altri due passaggi necessari alla definitiva accettazione e al via libera del progetto comunale: un protocollo d'intesa e la supervisione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Il ministero riporta all'attenzione dei Comuni anche la possibilità di ricorrere al Daspo Urbano concesso con il Dl 14/2017, ideato come mutazione di una misura preventiva di diversi anni fa, al fine di affrontare il problema della violenza negli stadi, pertinente anche in funzione di iniziativa antidroga scolastica. In questo caso, l'esistente divieto di frequentare ed accedere nelle aree urbane adibite a manifestazioni sportive, come previsto dai regolamenti comunali, potrebbe diventare uno stop all'accesso alle aree pubbliche vicine agli edifici scolastico. In questo modo si arriverebbe a utilizzare uno "strumento di indubbia efficacia sul piano operativo, dando il senso di una forte e comune volontà di elevare la cornice di sicurezza intorno alle scuole".
Il primo monitoraggio da parte dello stato, per assicurarsi lo stato di attuazione delle iniziative, è fissato al 31 ottobre, come dichiarato nella circolare del 26 agosto. In seguito i controlli saranno mensili.
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