Il Comune di Venezia e le misure per “incrementare la sicurezza percepita dai cittadini”
Venezia, agenti municipali con tessera premio a punti (di Lorenzo Padovan su “La Stampa” del 6 luglio)
Come è noto la questione della sicurezza è al centro delle preoccupazioni di molti primi cittadini che provano ad utilizzare i non molti strumenti a loro disposizione - anche tenendo conto delle nuove misure introdotte di recente per aumentare i poteri dei sindaci in materia - per contrastare fenomeni di micro criminalità e di degrado urbano. In questa direzione va intesa la novità che arriva dal Comune di Venezia, che ha introdotto una specie di vera e propria “tessera a punti” per premiare con dei bonus in busta paga il proprio corpo di polizia municipale. Infatti ad ogni multa, verbale, denuncia o arresto fatto dai vigili corrisponderà un punteggio che concorrerà a raggiungere una soglia al di sopra della quale scatterà il bonus in denaro assegnato dal Comune. Che potrebbe anche essere piuttosto cospicuo per i vigili più meritevoli, dato che per il finanziamento dei bonus l’amministrazione ha destinato ben 770 mila euro e tenendo conto dell’adesione volontaria al progetto che - scrive l’articolo - interesserà molto probabilmente soltanto una parte dei 360 agenti in servizio (al netto di quelli che svolgono soltanto compiti di ufficio). Comunque, a colpire il lettore è il fatto che, ad ogni tipo di azione repressiva che il vigile intraprenderà, verrà meticolosamente associato un punteggio. Ad esempio, annota in un tono neanche troppo velatamente sarcastico l’articolo, se il vigile emetterà un verbale per aver colto in flagrante un cliente che sta contrattando una prestazione con una prostituta, avrà diritto a 0,3 punti nella sua tessera di raccolta. Sarebbe quindi forse più conveniente per il vigile, perché meno complicato, il contrasto del commercio abusivo: infatti, per ogni articolo sequestrato, avrà garantiti 0,02 punti (attenzione però agli accendini di contrabbando, perché danno diritto soltanto a 0,01 punti ciascuno). Valgono ancora meno i dardi luminosi che si gettano in aria per far divertire i bambini, al vigile verrà riconosciuta soltanto la miseria di 0,005 punti a dardo sequestrato. Molto più redditizio invece sarà il contrasto del crimine predatorio: entrare in azione contro spacciatori o borseggiatori varrà un intero punto, a condizione però che ci sia un arresto o almeno una denuncia a piede libero. Ma vista la fatica e i rischi che un arresto possono comportare, non sarà allora più redditizio il sequestro di cento accendini, insinua maliziosamente il giornalista? A onor del vero, però, un bottino cospicuo sarà garantito al vigile anche e soprattutto dalla valutazione della qualità del servizio effettuato. E saranno quindi premiate - fino ad un massimo di 20 punti - la puntualità nell’entrata in servizio, la precisione nell’adempimento dei compiti assegnati, la cortesia nei rapporti con utenti, superiori e colleghi, la rapidità nella risposta alle chiamate del Comando, concisione, completezza e precisione nelle comunicazioni radio. Bonus extra, ma qui si fa francamente fatica a credere a quanto si legge, per i vigili con vescica capiente e senza problemi di prostata: “chi garantisce continuità nell’espletamento del servizio - scrive il giornalista de ‘La Stampa’ - riducendo al minimo le pause fisiologiche, otterrà la bellezza di 20 punti ulteriori”. Infine, attenzione a non perdere troppo tempo con le informazioni turistiche o di viabilità perché rendono soltanto 0,005 punti. E ce ne vogliono quindi ben duecento per poter eguagliare i punti di un singolo arresto.