La Rivista del Sindaco


Stabiliti i criteri ambientali per i servizi di illuminazione pubblica

Qualità della PA
di La Posta del Sindaco
21 Maggio 2018

Il Decreto emanato dal Ministero dell’Ambiente nel 2008 e revisionato nel 2013, ha inserito lo scorso 28 marzo l’adozione dei nuovi criteri minimi necessari all’affidamento dei servizi di pubblica illuminazione. Il Decreto è una parte integrante della serie di provvedimenti al fine di migliorare la sostenibilità dei consumi delle Amministrazioni.

La prima newsletter di quest’anno proveniente dagli Uffici della Certificazione Ambientale del MATTM, ha introdotto un documento con una serie di novità, che vanno dal coinvolgimento di chi è interessato nei Criteri Ambientali Minimi (CAM) alla creazione di figure professionali necessarie alla gestione e creazione di appalti pubblici ecosostenibili, passando per la creazione di un canale comune di coordinamento che includa Ministero e Realtà Locali (Regioni e Province).

Le nuove figure dovranno possedere un curriculum studiorum specifico all’ambito ed una spiccata passione/sensibilità per le dinamiche dell’eco-sostenibilità, il loro obiettivo sarà quello di semplificare e dematerializzare i fabbisogni che le Amministrazioni porranno, sarà inoltre loro compito gestire le pratiche degli appalti, ridurre la spesa pubblica e l’impatto ambientale, attraverso la mediazione con i vari operatori economici.

Questo nuovo decreto dedicato al servizio d’illuminazione pubblica, non comprende solo gli impianti connessi, la manutenzione ordinaria e/o straordinaria, la conduzione, ma anche la fornitura di energia necessaria al funzionamento della segnaletica luminosa.

Ben 11 schede sono incluse nel decreto, alcune regolamentano i progetti di fattibilità tecnico-economica, il progetto esecutivo ed infine quello definitivo. Anche l’Autorità Nazionale Anticorruzione e Antitrust si sono già interessati dell’argomento, inizialmente con la qualificazione del servizio, contenuta nella segnalazione AS 1240 pubblicata nel dicembre 2015, che prevedeva l’affidamento di tali servizi con gara pubblica, aggiudicazione mista o affidamento diretto a società in house.

Successivamente con la segnalazione AS 1440 dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, uscita il 26 ottobre 2017, si ricordava che il percorso da portare a termine per acquisire punti luce non di proprietà passava attraverso l’acquisto bonario o il riscatto.

I vari Enti Locali dovranno rispettare quanto previsto dalla legge 221/2012 in materia di misure utili alla crescita del Paese, come richiesto dalla disciplina europea.


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