Il 10 maggio scorso è stata raggiunta l’intesa tra Stato, Regioni ed Enti Locali, riuniti in Conferenza Unificata, a proposito della ripartizione delle quote necessarie al finanziamento di nuovi servizi territoriali e la conseguente creazione di sistemi al fine di contrastare la povertà per l’anno 2018.
Le risorse destinate a queste importanti attività cresceranno radicalmente entro i prossimi 2 anni, infatti si parte dagli attuali 297 milioni di euro di questo esercizio fino ai 470 del 2020, passando per i 347 milioni dell’anno 2019. Questi fondi verranno utilizzate in larga parte (272 milioni) per finanziare i servizi derivati dal REI (Reddito di Inclusione), provvedimento utile al fine di riconoscere le vere necessità delle famiglie che versano in condizioni di povertà molto marcate.
Ben 20 milioni di euro, verranno invece stanziati per finanziare interventi di “housing first”, le somme infatti verranno utilizzate per degli interventi strategici atti a favorire quelle persone prive di dimora e in condizioni di estrema povertà, ponendo la casa come condizione essenziale e principale soluzione.
I restanti 5 milioni, serviranno invece a finanziare (al momento in via sperimentale) dei provvedimenti nei confronti di quei soggetti, che al momento del compimento del 18esimo anno di età, vivano lontano dalla famiglia originaria. Questa somma sarà utilizzata per evitare condizioni di povertà derivanti dalla poca autosufficienza, che in alcuni casi potrebbero condurre a comportamenti criminosi, quindi a questi giovani verranno offerti degli utili sistemi al fine di raggiungere la propria autonomia.
Il passo successivo a questo accordo è la creazione di vari Piani Regionali, che si occuperanno di gestire gli impegni comprensibili focalizzandosi principalmente sulle problematiche di natura strettamente territoriale, ogni Ente Locale infatti dovrà garantire la creazione di progetti ad hoc per sostenere i soggetti beneficiari di questo provvedimento.
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