Le politiche riguardanti gli acquisti “green” del nostro Paese sono state valutate le migliori della Comunità Europea, per quanto riguarda il Mondo invece, occupiamo il gradino più basso del podio, ciò dimostra che l’Italia e la PA hanno a cuore la sostenibilità del Paese e dell’intero globo.
A parte l’alto valore morale che queste scelte comportano, i comportamenti eco-friendly portano nelle casse degli Enti, un discreto risparmio che comporterà delle nuove politiche territoriali. Il workshop tenutosi in Emilia Romagna a proposito di GPP, ha analizzato i risultati derivanti dal piano biennale (2016-2018) programmato dalla stessa Regione.
Durante il medesimo incontro è stata anche presentata una “Guida pratica agli acquisti verdi”, questi eventi sono in totale sinergia con l’Unione Europea, che poco prima dell’incontro, aveva già provveduto ad approvare ben quattro relazioni facenti parti del pacchetto riguardante l’economia circolare, che specifica i punti cardine di questa nuova linea di pensiero: migliorare la gestione dei rifiuti, riduzione degli sprechi alimentari e aumento dei rifiuti riciclati.
La Regione Emilia Romagna, che in maniera lungimirante ed intelligente ha capito quali comportamenti adottare negli anni a venire, aveva sin dal 2009 (L.R. 28/2009) operato l’introduzione di criteri di eco-sostenibilità proprio negli acquisti della PA. Nel 2012, la Regione aveva ampliato l’operazione ai consumi pubblici per il biennio 2013-2015.
Il controllo dei dati è stato effettuato da una collaborazione tra Regione e la società in-house ERVET (Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio), l’ottenimento di tali informazioni è derivante da un controllo incrociato del sistema telematico della contabilità regionale. Questi dati, riferiti al 2017, dimostrano che i contratti pubblici secondo criteri verdi contano più di 5 milioni di euro, mentre per il bienni 2016-2017 si arriva alla cifra monstre di 240 milioni.
Il Workshop ha visto partecipare i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, delle Regioni, del Ministero dell’Economia e dell’ANAC, che hanno tracciato la linea per gli anni a venire.
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