Nel 2005 il Comune di Spello decise di costruire, sul luogo dove precedentemente era posto un campo sportivo, un parcheggio multipiano. Mentre si effettuavano gli scavi, si scoprì una maestosa villa di epoca Augustea, ma poi completata tra il Secondo ed il Terzo secolo d.C.
Della villa di Hispellum (nome latino della città) vennero alla luce circa 500 metri quadrati, ma si pensi che tale metratura, seppur ampia, sono solo una minima parte dell’originale. Sono state essenzialmente rinvenute stanze decorate con mosaici e affreschi, che costituiscono per la cittadina umbra una rarità da conservare ed ammirare.
Per ben 13 anni si è scavato e restaurato con particolare minuzia il tutto, e intorno a queste magnifiche stanze, è stato costruito un edificio moderno, la cui struttura si unisce in una indissolubile armonia con la Villa. Lo scorso 23 marzo, sono state aperte le porte al grande pubblico. Nelle parole pronunciate dal Sindaco Landrini era chiara l’importanza e l’unicità dell’evento.
La Villa ricoprirà ora l’importante ruolo di attrazione per i turisti della Regione Umbria, che prima erano principalmente interessati dal Santuario di San Francesco di Assisi. Sin da ora è intenzione del Comune e della Regione, rendere Spello un punto culturale di nevralgica importanza per cittadini e non.
I lavori di restauro hanno non solo riportato alla luce gli splendidi mosaici, ma anche straordinari esempi di come l’architettura dei tempi abbia risolto problematiche presenti ancora oggi nelle moderne costruzioni. Un esempio su tutti è l’interstizio sui pavimenti dei bagni che permetteva il mantenimento del calore degli stessi. Dalle numerose opere rappresentanti mescite, banchetti e il dio Dioniso all’interno della Villa, si presume che i proprietari fossero produttori di vino, fatto molto possibile vista la zona in cui è sita.
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