La Rivista del Sindaco


PROVINCE, CITTÀ METROPOLITANE E COMUNI ALLE PRESE CON LE SCADENZE CONTABILI

La Conferenza Stato-città: per le Province escluso il commissariamento ma niente proroga, decisione rimandata per i Comuni
Finanza Locale
di La Posta del Sindaco
28 Marzo 2018
La Conferenza Stato-città ed autonomie locali, riunitasi ieri in seduta straordinaria sotto la presidenza del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Gianclaudio Bressa, ha emesso un verdetto sui punti all’ordine del giorno portati all’attenzione dalle due “associazioni di categoria” delle Province e dei Comuni, l’Upi e l’Anci. Non accolta la richiesta di differimento del termine per l’approvazione dei bilanci di previsione dell’anno 2018 delle Province presentata dall’Upi e confermata invece la scadenza fissata al 31 marzo; sulla problematica, sempre sollevata dall’Upi, relativa all’applicabilità alle Province dell’articolo 141 del Tuel relativamente ai commissariamento derivante dalla mancata approvazione del bilancio invece è stato accolto il punto di vista dell’unione e confermata l’inapplicabilità della norma a Province e Città metropolitane. Per quel che riguarda la problematica relativa ai tempi di presentazione dei documenti relativi alla contabilità economico-patrimoniale dei Comuni e alla richiesta di una proroga del termine fissato al 30 aprile fatta dall’Anci, la Conferenza non ha preso una decisione, di fatto rimandandola alla prossima riunione della Commissione Arconet – la commissione per l’armonizzazione degli enti territoriali istituita presso il Mef – prevista per l’11 aprile.
 
La Conferenza Stato-città ha condiviso la posizione dell’Upi che, in una nota dello scorso 20 marzo, evidenziava come l’articolo 141 del Testo unico sugli enti locali in merito allo scioglimento dei consigli comunali e provinciali non fosse più applicabile agli enti di area vasta. Infatti il presupposto che lo scioglimento dell’organo consiliare comporti la decadenza automatica dell’organo di vertice era valido per il sistema di governo provinciale (elettivo) precedente, ma non è più applicabile a Province e Città metropolitane dopo la riforma Delrio per effetto della quale si ha una legittimazione separata del consiglio e del presidente di Provincia o sindaco metropolitano. Se la mancata concessione della proroga per il termine di approvazione dei bilanci di previsione può in effetti apparire coerente con l’aver ufficialmente riconosciuto che non c’è un automatismo tra mancata approvazione e commissariamento, secondo l’Upi un rinvio sarebbe comunque stato necessario. Secondo Nicola Valluzzi, presidente della Provincia di Potenza e rappresentante Upi in Conferenza Stato-città: «saranno molte le Province che non riusciranno ad approvare il bilancio entro il termine del 31 marzo, ma il vero problema è che con le forti criticità che stiamo registrando, senza nuovi interventi urgenti, lo stato di emergenza dei bilanci non riuscirà a essere sanato».
 
Quanto alla richiesta fatta dall’Anci circa la necessità di una proroga del termine di presentazione dei rendiconti 2017, al momento fissato al 30 aprile, questa nasce dai gravosi adempimenti legati alla contabilità economico patrimoniale (CEP) che, soprattutto nei casi dei Comuni di minore dimensione, si stanno rivelando quasi insormontabili. Anche in questo caso è stato rilevato un disallineamento della normativa vigente (peraltro già riconosciuta dalla Commissione Arconet lo scorso 14 marzo). Infatti l’articolo 232, comma 2, del Tuel stabilisce che “gli Enti locali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti possono non tenere la contabilità economico-patrimoniale fino all’esercizio 2017” e risulterebbe quindi evidente come la decorrenza dell’obbligo scatterebbe dall’esercizio 2018 e la relativa rendicontazione nel 2019. In contrasto con il Tuel, il principio contabile applicato del bilancio consolidato imporrebbe invece la redazione del consolidato (il cui presupposto necessario è la tenuta del CEP) già nel 2018 con riferimento all’esercizio 2017. Anci ritiene quindi urgente un intervento legislativo – che però appare difficile nella fase attuale limitata al governo dei semplici affari correnti – che sancisca il carattere sperimentale della CEP e proroghi il termine per la presentazione della relativa documentazione al 31 luglio prossimo (come del resto già concesso lo scorso anno), sganciandolo dalla formazione del rendiconto di gestione. L’intervento è ritenuto necessario per scongiurare le conseguenze della mancata rendicontazione previste dal Tuel (che nel caso dei Comuni sono pienamente in vigore). La palla passa quindi alla Commissione Arconet che, i Comuni si augurano, l’11 aprile potrebbe uscire fuori con qualche soluzione di tipo interpretativo.

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