GIOCO D’AZZARDO: RAGGIUNTA INTESA ALL’UNANIMITÀ

Azzardo, c’è l’intesa tra enti locali e governo (di Giulio Isola su “Avvenire” dell’8 settembre 2017) 
Arriva finalmente l’intesa tra Governo ed Enti locali in materia di gioco d’azzardo. L’accordo, raggiunto ieri in Conferenza unificata, prevede come punti principali il dimezzamento in tre anni degli attuali quasi centomila punti gioco e la riduzione del numero di slot machine (da oltre 407 mila a circa 265 mila) entro i primi mesi del 2018. Ai sindaci verrà inoltre garantito il potere di stabilire gli orari di chiusura (fino a 6 ore consecutive) delle sale da gioco e la distanza minima di queste dai luoghi “sensibili” come scuole e chiese. Verrà inoltre “innalzato il sistema dei controlli” prevedendo che tutti i punti giochi siano dotati di licenza e garantiscano l’identificazione degli avventori tramite tessera sanitaria, la presenza di videosorveglianza e la formazione del personale in merito alla prevenzione delle patologie legate al gioco d’azzardo. Dopo oltre un anno di continui tira e molla con le Regioni e gli Enti locali, può quindi dirsi soddisfatto per questa intesa raggiunta all’unanimità il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta: «La tutela della salute e la sicurezza pubblica e il contrasto alla illegalità sono da oggi un obiettivo generale del Paese. L’accordo fornisce un quadro nazionale unico, che rispetta le autonomie locali, che contribuisce a ridurre l’offerta sia dei volumi che dei punti vendita, che tutela i cittadini e gli investimenti esistenti e garantisce certezze di prospettiva a un settore che da molto tempo attendeva nuove regole». L’accordo - i cui contenuti dovranno essere recepiti in un apposito decreto ministeriale entro il 31 ottobre - è stato limato fino all’ultimo momento. soprattutto per venire incontro alle richieste dei sindaci su orari di chiusura e distanze dai luoghi sensibili e, anche, per “salvare” quelle leggi - più restrittive rispetto alla normativa nazionale - che alcune Regioni e Province autonome si erano nel frattempo date.  Soddisfazione anche dell’Anci che, attraverso il suo presidente Antonio Decaro, commenta: «Queste norme erano necessarie e finalmente ci sono. Come sindaci abbiamo ottenuto quello che volevamo, quello che le nostre comunità, le associazioni attive sul territorio, la rete del sistema sociale ci chiedevano». L’impegno di Comuni, Regioni e associazioni nel contrasto della ludopatia è stato sottolineato anche da Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e delegato Anci per la materia: «E’ importante che si siano salvaguardate le disposizioni già in essere in diverse regioni, in particolare sulle distanze dai luoghi sensibili, e che sia stata riconosciuta ai sindaci la facoltà di vietare il gioco in alcune fasce orarie della giornata, come sperimentato con buoni risultati da alcune amministrazioni. Resta da affrontare il tema della pubblicità del gioco, di cui torneremo quanto prima a chiedere una più stringente limitazione».