Pubblicato in rete giovedì scorso dal Ministero delle Infrastrutture, il bando (pdf scaricabile in fondo all’articolo) permetterà ai Comuni di effettuare domanda per accedere al finanziamento Statale per il trasporto rapido di massa previsto dalla Legge di Bilancio per il 2018.
Chi può beneficiare di tale incentivo? Le Città Metropolitane, i Capoluoghi di Regione e i Comuni con più di 100mila abitanti. Anche le Amministrazioni con meno abitanti, potranno presentare domanda, ma solo ed esclusivamente se il progetto per la pubblica mobilità risolva gravi problematiche comprovate in materia.
Le domande dovranno essere inviate alla Direzione Generale per i Sistemi di Trasporto a Impianti Fissi e il Trasporto Pubblico Locale e alla Struttura Tecnica di Missione solamente attraverso Posta Elettronica Certificata (PEC) al seguente indirizzo dg.tpl@pec.mit.gov.it e si prega di mettere in conoscenza segreteria.nuovastm@pec.mit.gov.it. La mail dovrà includere la documentazione richiesta seguendo le linee guida del programma nel quale l’intervento è compreso.
Gli interventi ammissibili riguardano il rinnovo e/o miglioramento del parco veicolare, il potenziamento delle linee metropolitane, tranviarie e filoviarie esistenti e la realizzazione di linee finalizzate ad estendere o implementare una rete di trasporto rapido di massa, anche con sistemi innovativi.
Le istanze dovranno contenere un documento dimostrante la coerenza con gli obiettivi del documento “Connettere l’Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture”, altri documenti importanti dovranno contenere la chiara e comprovata necessità di rinnovare o migliorare i rotabili, eventuali cofinanziamenti con finanza a progetto o fondo perduto e un cronoprogramma dei lavori.
Il Ministero pone particolare enfasi, sul fatto che i costi di gestione debbano essere coperti dai proventi dei rientri tariffari per almeno il 35% e che la quota rimanente sia coperta dall’Ente che riceverà il contributo, dovrà essere coperta prioritariamente attraverso la riorganizzazione dei servizi conseguente all’attivazione dell’infrastruttura.
I criteri con i quali verranno valutate le richieste sono:
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