La Rivista del Sindaco


IN ARRIVO NUOVI PARAMETRI DI DEFICITARIETÀ PER GLI ENTI LOCALI

Proposti nuovi criteri dall’Osservatorio sulla finanza e contabilità degli enti locali del Viminale
Finanza Locale
di La Posta del Sindaco
05 Marzo 2018
I criteri per determinare “gravi ed incontrovertibili condizioni di squilibrio” tali da far considerare gli enti locali che li presentano in condizioni “strutturalmente deficitarie” sono destinati a cambiare, per effetto di un atto di indirizzo rilasciato dall’Osservatorio sulla finanza e la contabilità degli enti locali lo scorso 20 febbraio. L’Osservatorio è un “organismo di impulso, garanzia e monitoraggio” sulla vita finanziaria degli enti locali, istituito presso il ministero dell’Interno e previsto dall’articolo 154 del Testo unico sugli enti locali. Nell’atto di indirizzo in questione apprendiamo che, da un lavoro di analisi svolto dall’Osservatorio sul quinquennio che va dal 2009 al 2013, si sarebbe arrivati ad un paio di conclusioni evidenti: la prima riguarda la conclamata perdita di capacità, da parte del sistema di parametri attualmente in vigore, di intercettare gli enti locali i cui bilanci siano in effettive e gravi condizioni di squilibrio; la seconda ci dice invece che, anche in quei casi in cui l’individuazione è effettivamente avvenuta, le misure correttive, previste a carico degli enti strutturalmente deficitari, hanno dimostrato una ridotta capacità di prevenire più gravi patologie finanziarie.
 
Sulla base di tali constatazioni, l’Osservatorio ritiene di dover “procedere alla completa revisione del sistema dei parametri obiettivi”. Una prima finalità per cui vengono proposti nuovi parametri riguarda la volontà di arrivare ad un sistema capace di individuare, per tempo, i “sintomi” dei gravi squilibri di bilancio. Una seconda, molto importante, è quella di adeguare il sistema, attraverso i nuovi parametri proposti, alle nuove norme sull’armonizzazione. Una terza, infine, intende arrivare ad una semplificazione degli adempimenti a carico degli enti locali con riferimento alle attività di monitoraggio degli equilibri economico-finanziari. Il nuovo sistema si compone di 8 indicatori – uguali per Comuni, Città metropolitane e Province – per ognuno dei quali sono state fissate delle soglie, al di sopra o al di sotto delle quali, scatta la “presunzione di positività”. Il “focus” del nuovo sistema – è scritto nell’atto di indirizzo – appare concentrato in particolare sulla capacità di riscossione delle entrate; l’indebitamento (finanziario, emerso, in corso di emersione, improprio); il disavanzo e la rigidità della spesa.
 
Dei nuovi otto indicatori proposti, sette sono sintetici e uno analitico. I sette sintetici riguardano: l’incidenza delle spese rigide (costituite dal ripiano del disavanzo, le spese per il personale e quelle per il debito) sulle entrate correnti; l’incidenza degli incassi delle entrate proprie sulle previsioni definitive di parte corrente; l’anticipazione di tesoreria all’inizio dell’esercizio successivo; la sostenibilità dei debiti finanziari; la sostenibilità del disavanzo effettivamente a carico dell’esercizio; i debiti fuori bilancio riconosciuti e finanziati; i debiti fuori bilancio in corso di riconoscimento o riconosciuti e in corso di finanziamento. L’indicatore analitico riguarda invece l’effettiva capacità di riscossione complessiva calcolata in base al rapporto tra le riscossioni in conto competenza e in conto residui e la somma degli accertamenti e dei residui definitivi iniziali.
 
Nell’atto di indirizzo viene inoltre chiesto alle amministrazioni di verificare le soglie dei nuovi parametri sui rendiconti del 2017 in via di approvazione. Questo anche perché, viene specificato, le soglie proposte sono state elaborate sulla base di un campione di 5.490 Comuni (pari al 69% del totale) e di 82 tra Province e Città metropolitane (76% del totale) mentre, il sistema di parametri attualmente in vigore, era stato testato su un campione pari al 94% del totale. Infine, in merito alla ridotta capacità delle misure correttive attualmente previste per gli enti deficitari, l’atto di indirizzo invita il ministero dell’Interno ad acquisire i dati relativi alla effettiva percentuale di copertura tariffaria del costo dei servizi a domanda individuale, al fine di verificare se la misura attualmente prevista del 36% risulti ancora congrua.
 
In allegato è disponibile una cartella contenente:
l’atto di indirizzo dell’Osservatorio sui nuovi parametri di deficitarietà strutturale;
l’atto di orientamento dell’Osservatorio sui rendiconti dell’Organo straordinario di liquidazione;
l’atto di orientamento dell’Osservatorio sui consulenti dell’Organo straordinario di liquidazione.


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