Oltre un miliardo di euro per 1.739 interventi con priorità, non esclusiva però, agli adeguamenti sismici
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La Posta del Sindaco
07 Febbraio 2018
Il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha pubblicato l’elenco dei Comuni e delle scuole che beneficeranno di un finanziamento di 1.058 milioni destinato all’edilizia scolastica. Il finanziamento era stato stabilito dalla legge finanziaria del 2017, ma l’accordo su come distribuire le risorse è stato raggiunto solo lo scorso 22 novembre in Conferenza unificata, sulla base delle diverse programmazioni regionali. Con la firma del relativo decreto lo scorso dicembre da parte della titolare del Miur e ora, con la pubblicazione dell’elenco, i Comuni hanno la possibilità di avviare le procedure per l’inizio dei lavori. Ai Comuni verranno assegnate direttamente le risorse per effettuare, in tutta Italia, 1.739 interventi.
In via prioritaria il finanziamento verrà utilizzato per lavori di adeguamento sismico negli edifici scolastici esistenti o, dove non economicamente conveniente, per la ricostruzione ex novo delle scuole. Non sarà però l’unico criterio di assegnazione delle risorse, e questo spiega perché nell’elenco figurano anche numerosi Comuni con classificazione sismica da “zona 4”, cioè con rischio sismico molto basso (è il caso, ad esempio, della Sardegna dove sono previsti 123 interventi per oltre 18 milioni di euro).
I lavori di adeguamento saranno finalizzati anche all’ottenimento del certificato di agibilità delle strutture, alla messa in sicurezza di solai e controsoffitti resasi necessaria a seguito delle indagini diagnostiche, all’adeguamento alla normativa antincendio a seguito di verifiche statiche e dinamiche degli edifici.
Nella lista troviamo interventi in Comuni di tutte le regioni d’Italia - con l’esclusione del solo Trentino-Alto Adige - e vanno dall’unico intervento previsto in una scuola di Saint Vincent, in Valle d’Aosta, del valore di 2 milioni di euro, agli 82 interventi della Campania, con il valore complessivo più alto in assoluto di quasi 150 milioni di euro. Altre regioni dove la spesa risulta essere tra le più elevate sono l’Emilia Romagna con 234 interventi – il numero più cospicuo – per un valore di oltre 94 milioni, la Calabria con 86 interventi e oltre 87 milioni e la Lombardia con 107 interventi e circa 80 milioni di spesa.
Secondo la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli «sull’edilizia scolastica in questi ultimi quattro anni c’è stata una svolta: sono stati investiti quasi 10 miliardi, ma abbiamo operato anche sul fronte della governance, istituendo un Osservatorio dedicato, atteso da quasi 20 anni. Abbiamo ora una programmazione unica nazionale, ovvero un elenco di priorità effettive sulle quali intervenire, abbiamo un’anagrafe con tutti i dati sullo stato delle nostre scuole». Meno enfasi appare però nell’ultimo rapporto di Legambiente “Ecosistema scuola” (ottobre 2017): secondo l’associazione ambientalista, sebbene si possa parlare di una “lieve crescita” dell’attenzione sul tema della sicurezza scolastica negli ultimi anni, i dati restano comunque negativi. Una scuola su due di quelle presenti nei Comuni capoluogo non ha certificato di idoneità statica, di collaudo statico, di agibilità o di prevenzione incendi. Tra il campione di scuole che hanno risposto ai questionari inviati dall’associazione, il 43,8% chiede interventi di manutenzione urgente per la propria scuola: una percentuale che è perfino in crescita rispetto all’anno precedente e che, al Sud, arriva al 56% e nelle Isole al 51%.
Secondo il rapporto la gravità della situazione si deve anche ad un utilizzo inefficiente dei finanziamenti: Legambiente stima che dei 9,5 miliardi che sono stati messi a disposizione dal 2014, ne sarebbero stati spesi soltanto 4,1 per 12 mila interventi complessivi (il dato andrebbe ora aggiornato con almeno un miliardo di spesa e circa 1.800 interventi in più). Per quanto riguarda il discorso dell’adeguamento sismico, particolarmente urgente visto che nel nostro Paese 4 scuole su 10 si trovano in aree dove è possibile il verificarsi di terremoti di forte e fortissima magnitudo (zone 1 e 2 di rischio sismico), Legambiente sostiene che, tra il 2014 e il 2017, soltanto 550 interventi nelle scuole hanno riguardato l’adeguamento alle norme sismiche, e che l’83% dei soldi spesi ha riguardato altre tipologie di interventi. Ci si augura che, anche in virtù dell’ultima tornata di spesa, il prossimo rapporto possa contenere dati meno allarmanti.
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