Mentre dai dati di bilancio emerge una spesa molto bassa per i principali servizi al cittadino
Comune, maxi spesa per le poltrone a bus e asili nido restano gli spiccioli (di Sara Scarafia su “la Repubblica - Palermo” del 5 dicembre 2017)
Il Comune di Palermo spende molto meno dei corrispettivi di altre grandi città per servizi come asili, mense, trasporto pubblico o altri di diretto interesse dei cittadini mentre invece - almeno così risulta da uno studio pubblicato dall’associazione Openpolis che mette a confronto i dati di bilancio di alcuni grandi Comuni italiani - per i cosiddetti “costi della politica” spenderebbe più di tutti. Dato di per sé poco lusinghiero, tanto più se paragonato alla spesa per i servizi. Ad esempio, per mantenere giunta e consiglio a Palermo si spendono 94,21 euro pro capite (63,4 milioni in totale), a Milano ne bastano 38,24, a Roma 44,28 e a Firenze 27,97. Per gli asili, però, a Palazzo delle Aquile si decide di investire appena 6,53 euro per residente contro i 184,99 di Milano, i 136,89 di Roma, i 133,48 di Firenze, gli 86 di Torino, gli 80 di Genova e i 71 di Napoli. Una cifra davvero molto contenuta, quindi. Anche per le scuole materne, Palermo spende molto meno: 59,70 euro a cittadino contro i 128,09 di Milano o i 92,12 di Roma. Non va meglio per i servizi extra come scuolabus e mense: solo 13,09 a Palermo, contro i 58,20 di Milano, i 66,74 di Roma, i 74 di Torino e i 29,68 di Napoli. E non stupisce quindi - ci racconta l’articolo della sede siciliana di Repubblica - se a Palermo un bimbo su due non trova posto al nido e se l’avvio del nuovo anno scolastico è stato molto difficile: il servizio mensa è partito in forte ritardo e, giusto nelle ultime settimana, è esplosa la grana delle supplenze. Mancando ancora il bilancio consolidato, quello che mette insieme i conti del Comune e delle partecipate, non possono essere fatti nuovi contratti. Quindi quando manca un maestro, i bambini devono restare a casa fino al suo ritorno. Sul mantenimento del verde pubblico, Palermo spende più di Napoli - 42,45 euro pro capite contro 20,11 - ma meno di Milano (93 euro) e di Roma (56,13). Come si riflette nella realtà cittadina questo dato? Con la chiusura di un paio di ville pubbliche per mancanza di giardinieri e portieri. Per poter garantire lo scuolabus per gli alunni diversamente abili - ci informa l’articolo - sono stati recentemente tolti dalle strade ben 30 bus e, in totale, ne rimangono soltanto 180 per tutta la città. Ma quanto spende il Comune per il trasporto pubblico? 199,39 euro pro capite, Milano 1.061 euro, Roma 451,50, Firenze 704,69, Napoli 298 e Genova 376. Anche il servizio raccolta rifiuti non brilla per efficienza (la differenziata è appena al 14%) e, peraltro, alcune emergenze in vista fanno temere un Natale con l’immondizia in strada. Palermo per il settore spende 226,73 euro a cittadino, Milano 253,18, Roma 522,73 e Firenze 420,85. Si è deciso forse di investire qualche risorsa in più sul sociale? Non sembrerebbe, purtroppo: per i disabili si spendono 8,51 euro pro capite contro i 74,85 di Milano e i 31,25 di Roma; per gli anziani 0,79 euro pro capite, a Milano 94,27 euro e 26,87 a Roma. Va beh, allora va meglio per i giovani, visto che Palermo è anche la Capitale italiana dei Giovani 2017. Ahimè no: in questo caso la voce è addirittura 0 spaccato pro capite, contro i 5,38 euro di Milano, gli 1,02 di Roma e i 5,73 di Firenze.
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