La Rivista del Sindaco


ARMONIZZAZIONE CONTABILE E CAPACITA' DI RISCOSSIONE

Nuovo Ordinamento Contabile dei Comuni
di La Posta del Sindaco
27 Novembre 2017

Secondo i dati raccolti dal Senato la riforma contabile ha avuto un effetto molto limitato

Riscossione a rilento nei Comuni (di Matteo Barbero su “Italia Oggi Sette” del 27 novembre 2017) 
Finora non si hanno segnali dei progressi attesi dalla riforma contabile nei Comuni, almeno per quanto riguarda il miglioramento della capacità di riscossione. Rimane così molto elevata l’incidenza dei residui attivi, ovvero dei crediti accertati ma non riscossi. Almeno questo e ciò che emerge da un rapporto curato dall’Impact assessment office del Senato che ha ulteriormente elaborato una ingente mole di dati raccolti dalla Corte dei conti e dall’Istat. Come è noto, l’esigenza di riformare le regole della contabilità pubblica si è fatta sentire particolarmente in questi ultimi anni di crisi economica nei quali una drastica risoluzione delle risorse disponibili ha portato allo scoperto “la polvere accumulata per anni nelle pieghe dei bilanci”. E quindi è emerso con chiarezza come spesso l’equilibrio tra entrate e pagamenti veniva raggiunto gonfiando le prime e generando di conseguenza rallentamenti rilevanti nell’andamento dei secondi. Il fenomeno dei ritardati pagamenti delle fatture da parte della Pa italiana è stato talmente esteso da aver comportato una procedura di infrazione da parte dell’Unione e, in larga parte, è stato determinato dal disordine e dai mancati controlli sui numeri iscritti nei bilanci degli Enti. Il Dlgs 118/2011 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi) è arrivato - dopo tre anni di sperimentazione in un campione di amministrazioni “cavia” (volontarie) - proprio per cercare di invertire la rotta ed è entrato a regime per tutti a partire dal 2015. Tra gli obiettivi principali della riforma, quello di migliorare la capacità delle amministrazioni di riscuotere le proprie entrate e quello di velocizzare il pagamento delle spese. Due questioni strettamente collegate tra loro, perché “se si accertano entrate farlocche e con esse si finanziano spese vere, alla fine ci si trova con una montagna di crediti inesigibili a fronte di debiti autentici ma impossibili da pagare per mancanza di liquidità”. Il Dlgs 118 ha introdotto delle misure correttive di natura sia permanente che una tantum. Un’operazione straordinaria che le amministrazioni hanno dovuto da subito affrontare è stata la revisione dei propri residui, sia attivi che passivi, con il fine di eliminare quelli ormai non più esigibili. Per ripianare gli eventuali disavanzi risultanti dall’operazione agli Enti è stata concessa la possibilità di dilazionare il debito fino ad un periodo massimo di trenta anni. Come provvedimento a regime, è stato introdotto l’obbligo di congelare in un fondo non impegnabile le entrate di dubbia o difficile esazione, rendendole disponibili soltanto dopo il loro effettivo incasso. Se quindi gli Enti riescono a migliorare le proprie capacità di riscossione, recuperano risorse disponibili sia per i servizi che per ridurre, sul lato delle spesa, il gap esistente tra impegni e relativi pagamenti. Stando però ai dati raccolti da Palazzo Madama, la cura introdotta dal dlgs 118/2011 sta funzionando soltanto parzialmente anche se, forse, due anni sono un margine di tempo troppo breve per misurare gli effetti di una riforma di tale portata. In particolare risulterebbe che la capacità di riscossione sarebbe sostanzialmente rimasta inalterata, malgrado l’istituzione del fondo crediti di dubbia esigibilità, che avrebbe dovuto invece rappresentare uno stimolo per migliorarla (più nel dettaglio, è leggermente migliorata la capacità di riscossione delle entrate tributarie, mentre è diminuita quella delle extra-tributarie). A fronte del mancato impatto sul lato riscossioni, la riforma sembrerebbe aver dato frutti su quello della velocità della gestione della spesa, che invece è aumentata in maniera ragguardevole, soprattuto per quella in conto capitale. Molto preoccupante, infine, la ritrosia delle amministrazioni a fare pulizia nei propri bilanci: i residui attivi, infatti, si sarebbero ridotti di appena un quarto, mentre quelli passivi di più della metà.

Articoli Correlati

imagine
  20/07/2022       Nuovo Ordinamento Contabile dei Comuni
imagine
  25/08/2020       Nuovo Ordinamento Contabile dei Comuni
imagine
  23/04/2020       Nuovo Ordinamento Contabile dei Comuni
Torna alla Rivista del Sindaco

Ultimi aggiornamenti

CHI SIAMO

La posta del Sindaco è rivolto ad amministratori ed operatori degli enti locali: ricco di contenuti sempre aggiornati, il cuore del portale risiede nella possibilità di accedere, in modo semplice e veloce, ad approfondimenti, informazioni, adempimenti, modelli e risposte operative per una gestione efficiente e puntuale dell'attività amministrativa.

La Posta del Sindaco - ISSN 2704-744X

HALLEY notiziario

INFORMAZIONI

Ricevi via email i nuovi contenuti pubblicati nel portale

In collaborazione con:

la posta del sindaco

CONTATTI

Email

halley@halley.it

Telefono

+39 0737.781211

×