La Rivista del Sindaco


BILANCIO UNIONI: CONTA LA POPOLAZIONE TOTALE

Finanza Locale
di La Posta del Sindaco
06 Dicembre 2016

Chiarimento della Ragioneria generale sulle nuove regole di bilancio riferite alle Unioni di Comuni e sui tempi di adozione

Contabilità, l’unione vale da sé (di Matteo Barbero su “Italia Oggi” del 6 dicembre 2016) 
Le regole del bilancio armonizzato vanno messe in relazione alla popolazione totale dell’Unione di Comuni e non a quella dei singoli Enti che la compongono. E lo stesso è da intendersi per l’adozione della nuova contabilità economico-patrimoniale e per il bilancio consolidato, che quindi scattano - rispettivamente - dal 2016 ed entro il 30 settembre 2017. E’ stata la Ragioneria generale dello Stato a chiarirlo, precisando i tempi degli ultimi passaggi per il pieno recepimento del Dlgs 118/2011 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42).  Il nuovo regime è obbligatorio per tutti gli Enti locali dal 2016 con la sola eccezione di quelli che non superano i 5.000 abitanti ma, proprio il passaggio del Tuel (articolo 232, comma 2) che riguarda tale tipologia di Enti ha ingenerato una certa confusione e l’indicazione della facoltà di “non tenere la contabilità economico-patrimoniale fino all’esercizio 2017” starebbe, a quanto riporta Italia Oggi, causando degli equivoci in diversi piccoli Comuni, convinti di avere tempo fino al 2018 per mettersi in regola.  Si tratta però di una lettura non corretta che può far incorrere gli Enti in una violazione di legge. Per non cadere in errore, meglio fare riferimento alla chiara indicazione contenuta nell’allegato 4/4 del Dlgs 118 riguardante il bilancio consolidato. Tale bilancio - chiarisce Italia Oggi -  “è legato a doppio filo con la contabilità economico-patrimoniale, nel senso che la corretta tenuta di quest’ultima è presupposto indefettibile per arrivare alla predisposizione del primo”.  Ebbene, negli Enti al di sotto dei 5.000 abitanti il consolidamento dovrà essere approvato “a decorrere dall’esercizio 2018, con riferimento all’esercizio 2017”. Pertanto l’eventuale rinvio deve tenere conto di questi limiti temporali (e il rinvio non scatta in automatico ma deve essere inserito in una delibera consiliare).  

Per quanto riguarda le Unioni, il dubbio poteva essere stato ingenerato dal passaggio della legge Delrio (comma 115) che recita: “Le disposizioni normative previste per i piccoli Comuni si applicano alle Unioni composte da Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti”, ma la Ragioneria ha però inteso chiarire che è la popolazione complessiva dell’Unione a dover essere considerata. Quindi, se la soglia dei 5.000 abitanti complessivi è superata, l’Unione è tenuta ad adottare la contabilità economico-patrimoniale già dal 2016 e ad approvare il bilancio consolidato entro il 30 settembre 2017 con riferimento all’esercizio 2016; mentre saranno soltanto le Unioni con popolazione complessiva al di sotto dei 5.000 a poter usufruire della proroga dei termini di un anno.
 
 

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