La Rivista del Sindaco


LIGURIA: SCONTRO REGIONE-GOVERNO SUI MIGRANTI

Territorio e governo locale
di La Posta del Sindaco
01 Marzo 2017

I Comuni governati dal centrodestra rifiutano l'accordo tra Anci e Viminale

Migranti in Liguria, scintille Toti-Governo dopo lo stop all’accordo (di Marco Menduni su “Il Secolo XIX” del primo marzo 2017) 
Dopo la “rivolta” dei sindaci di centrodestra e il rifiuto senza appello della mediazione dell’Anci, le possibilità che in Liguria si riesca a trovare una soluzione condivisa da tutti i sindaci sulla questione dell’accoglienza dei migranti sono praticamente pari allo zero. “Non saremo noi a dire di sì all’arrivo degli immigrati nei nostri territori”, questa in sintesi la posizione espressa dai sindaci che hanno rifiutato l’accordo. Dopo essersi inizialmente defilato, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - da molti considerato l’ispiratore (neanche tanto) occulto della retromarcia dei sindaci - è intervenuto in maniera decisa contro il Governo. “Credo che i sindaci si siano espressi secondo quella che era la loro volontà”, ha sostenuto Toti, polemizzando con l’operato del ministro dell’Interno “Se Minniti vuole dare davvero un cambio di passo sull’immigrazione come ci ha promesso, aprendo i tavoli con le Regioni, bisogna ridefinire il sistema per cui si continua a far entrare gente e si ribalta sui sindaci il problema. Non si può continuare a dire ora pugno duro e poi sui territori i prefetti continuano a comportarsi esattamente come con il governo precedente”. Puntuale e ugualmente critica la replica del sottosegretario con delega all’immigrazione, Domenico Manzione, che ha sottolineato come il ministro Minniti si stia impegnando per cercare di bloccare il flusso dei migranti all’origine, attraverso la sottoscrizione di accordi con quei Paesi dalle cui spiagge provengono i barconi della speranza. “Quel che Toti non dice è che non stiamo parlando di ipotetiche persone che sbarcheranno in Italia, ma di chi è già qui. E’ nel nostro Paese e dobbiamo affrontare comunque la questione”. E, infine, sulla decisione di far saltare gli accordi Anci-Viminale e di non aderire al sistema Sprar, continua il sottosegretario: “Posso anche arrivare a capire che un sindaco ostile pensi gli renda di più, di fronte ai suoi elettori, una soluzione imposta piuttosto che un’adesione. Però attenzione: poi la soluzione imposta dai prefetti arriva, e non perché loro o il Viminale siano cattivi, ma perché così impone la legge”. E - sostiene Manzione - mentre la soluzione proposta (l’adesione volontaria dei Comuni ai progetti Sprar) permette ai sindaci di governare  il fenomeno, l’intervento del prefetto - che ha come unico obiettivo quello di trovare posto per tutti, anche prendendo direttamente accordi con i privati - avviene a prescindere dalla volontà dei sindaci.

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