La Rivista del Sindaco


VIDEOSORVEGLIANZA: COMUNI COME PRIVATI CITTADINI

Territorio e governo locale
di La Posta del Sindaco
09 Marzo 2017

I Comuni dovranno richiedere un’autorizzazione preventiva e corrispondere un canone annuo

Videosorveglianza, i Comuni pagano (di Stefano Manzelli su “Italia Oggi” del 9 marzo 2017) 
Secondo il ministero dello Sviluppo economico le telecamere di videosorveglianza, di cui sempre più Comuni si dotano per garantire la sicurezza urbana, sono assimilabili ai sistemi di trasmissione dati in uso presso i privati cittadini, e quindi devono sottostare alle medesime regole. D’ora in avanti, quindi, un Comune che vorrà dotarsi di un sistema di videosorveglianza, oltre all’autorizzazione preventiva al comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, dovrà presentare una dichiarazione preventiva (una Scia) al Mise per non incorrere nelle pesanti sanzioni previste dal Codice delle comunicazioni elettroniche. E, inoltre, dovrà corrispondere il contributo annuale previsto per l’attività di vigilanza e controllo. Proprio come deve fare un qualsiasi privato cittadino. Lo ha chiarito, con la circolare n. 6104 del 06/03/17, la Prefettura di Pordenone. Il tutto su segnalazione dell’ispettorato territoriale friulano del Mise che avrebbe riscontrato numerose irregolarità in materia di videosorveglianza urbana. Secondo “Italia Oggi” - ma altri articoli critici sono apparsi sulla stampa quotidiana - si tratterebbe di una bella “doccia fredda” per i sindaci, peraltro appena “promossi” al ruolo di controllori anche in materia di sicurezza con il Dl 14/2017. Inoltre, sostiene l’articolo, il provvedimento andrebbe contro corrente rispetto agli indiscutibili successi investigativi conseguiti anche grazie ai sitemi di videosorveglianza comunali e sarebbe un “freno burocratico” posto dallo Stato all’iniziativa dei Comuni in materia di sicurezza. Ma la Prefettura di Pordenone ha ritenuto che soltanto lo Stato, ai sensi dell’art. 100 del dlgs 259/2003, può agire in deroga a quanto stabilito dal Codice delle comunicazioni elettroniche. I Comuni, non occupandosi prioritariamente di ordine pubblico e sicurezza, devono pagare dazio (o spegnere le telecamere).
 
 

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