Il d.l. n. 80/2021, rubricato ”Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l'efficienza della giustizia”, ed in particolare l’articolo 6, offre l’occasione di rivedere, attraverso un disegno organico, il sistema di pianificazione delle amministrazioni pubbliche, e di reingegnerizzare i processi amministrativi utili ad assicurare una maggior valorizzazione e trasparenza dell’attività amministrativa, migliorando la qualità dei servizi ai cittadini e alle imprese.
L’introduzione del Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) può d'altra parte essere l’occasione per rivedere soprattutto i processi amministrativi che regolano le entrate comunali, considerata l’importanza della finanza locale nel garantire all’organizzazione le risorse indispensabili a perseguire tutti gli obiettivi di governo locale e di crescita del territorio.
La fiscalità locale è stata interessata, dopo la legge-delega 5 maggio 2009, n. 42, da una riforma federalista che attuava, in seguito all’esito positivo di un referendum consultivo, una nuova architettura istituzionale, con la revisione del Titolo V della Costituzione operata dalla legge costituzionale n. 3/2001.
In particolare, veniva profondamente modificato l’assetto istituzionale e di governo territoriale, accentuando l’autonomia degli enti locali; nella fattispecie, l’articolo 119 introduceva una nuova potestà impositiva ed una maggiore autonomia finanziaria.
La struttura della fiscalità locale veniva quindi articolata in:
Lo scopo professato era quello di ridurre il peso delle entrate erariali, spostando il baricentro impositivo in periferia, correlato con riferimento ai prelievi locali rapportati ai servizi resi ai propri cittadini. Una visione, rispetto al passato, che avrebbe dovuto condurre alla responsabilizzazione degli amministratori locali circa l’assunzione degli impegni di spesa e della pressione fiscale sul territorio.
Tuttavia, dalla concreta applicazione del federalismo risultava una notevole commistione con l’usanza statale, poiché nella parte più rilevante delle entrate locali ricorrevano le medesime fattispecie impositive dei tributi erariali, a gravare sulle medesime manifestazioni di ricchezza.
Peraltro, il perimetro del potere regolamentare degli enti locali rimaneva limitato all’organizzazione e alle modalità d’applicazione dei vari tributi, anche attraverso la possibilità di affidare a soggetti terzi l’accertamento, la liquidazione e la riscossione.
Molti comuni, negli anni, hanno visto ridurre progressivamente i trasferimenti da c.d. finanza derivata dallo Stato e sono in costante difficoltà a chiudere i bilanci in pareggio.
Proprio l’esigenza di ottimizzare la riscossione tributaria locale e la limitata possibilità di manovra in materia, suggeriscono quindi d’agire soprattutto sull’organizzazione della struttura amministrativa, approfittando delle opportunità offerte dall’ordinamento, per rendere proficua l’attività di gestione delle entrate e di tutela delle risorse finanziarie disponibili.
Analisi territoriale e funzionale
A monte dell’organizzazione, come in tutti i processi organizzativi, occorre prevedere un’adeguata attività d’analisi territoriale e funzionale dell’ente locale.
Ulteriori attività preliminari riguardano l’analisi degli ambiti esterni ed interni all’ente locale.
L’integrazione dei dati: finalità
Nella fattispecie, è opportuno che le informazioni disponibili nei database interni ed esterni, ma anche i dati aperti reperibili in internet, siano integrati tra loro attraverso l’utilizzo di software in grado di ridurre sensibilmente i tempi dell’accertamento. Questi strumenti digitali devono, in particolare, favorire:
Si ritiene altresì opportuno, operare preventivamente l’allineamento e la bonifica dei dati informatici disponibili, perché risultino aggiornati e facilmente integrabili.
Tra gli elementi organizzativi utili a strutturare in maniera adeguata l’attività dell’ufficio entrate comunale, sulla base dei risultati emersi dall’analisi degli ambiti sopra menzionati, fondamentali si profilano le scelte degli amministratori locali, che devono mirare a garantire l’effettivo raggiungimento degli obiettivi strategici.
Le possibili scelte incrementali dell’organizzazione sono destinate a:
La cooperazione tra enti
Le attività di collaborazione con gli enti sovraordinati sono particolarmente importanti, perché consentono d’incamerare interessanti incentivi economici, quali somme extra bilancio introducibili nell’organizzazione comunale senza peraltro impegnare maggiori risorse, in quanto molti dei controlli sono già effettuati per l’assolvimento di compiti istituzionali. Si tratta di formidabili opportunità, utili a rivitalizzare le entrate locali, spesso sottovalutate da amministratori e funzionari locali.
L’attività della Polizia Locale
Un ulteriore valore aggiunto alle attività accertative comunali è il coinvolgimento del personale di Polizia locale. Tale scelta è motivata da diversi fattori, quali:
Per favorire le performance del personale dell’ufficio entrate e di tutti gli uffici che collaborano al raggiungimento degli obiettivi delle entrate, è possibile, tramite approvazione d’idoneo regolamento, introdurre, per effetto dell’articolo 1, comma 1091, Legge n.145/2018, incentivi economici da destinare al potenziamento delle risorse strumentali e formative e al trattamento accessorio del personale, pari al 5% delle somme recuperate dall’accertamento delle entrate IMU e TARI.
Su questi importantissimi temi torneremo con ulteriori approfondimenti operativi all’interno della “Rivista del Sindaco”.
Articolo di Giustino Goduti
Un’ampia analisi dei modelli organizzativi e dei processi dell’intera filiera di prelievo tributario è rappresentata all’interno del volume “L’accertamento e la riscossione delle entrate locali”, di Giustino Goduti, Halley Editore, primo volume della collana “Legalità in comune” creata con l’obiettivo di offrire ai Comuni utili e pratiche indicazioni per recuperare efficienza ed efficacia nell’azione di governo del proprio territorio.
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