VERSO LO SBLOCCO DEL TURNOVER NEI PICCOLI COMUNI

Statali, più vicino lo sblocco del turnover nei piccoli Comuni (sul “Corriere della Sera” del 19 marzo 2017) 
Previsto per questa settimana presso il ministero per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione un vertice con il ministro Marianna Madia per definire le regole che riguardano migliaia di assunzioni. Sembrerebbe certo l’accoglimento della proposta dell’Anci e di numerose sigle sindacali per sbloccare completamente - per un dipendente in uscita, uno in entrata - il turnover nei piccoli Comuni e innalzarlo in quelli più grandi, passando dall’attuale tetto del 25% a quello del 75%, come richiesto dall’Associazione nazionale dei Comuni. Le nuove norme dovrebbero confluire nel decreto sugli Enti locali atteso entro la fine del mese di marzo, ma non viene esclusa anche la possibilità di un provvedimento ad hoc nei prossimi giorni. Assunzioni riaperte, quindi, ma resta da definire quali Comuni far rientrare all’interno della dicitura “piccoli”: probabilmente l’asticella si fermerà sotto i 5 mila o i 10 mila abitanti, ma c’è anche chi spinge perché le nuove regole possano estendersi a tutti i Comuni al di sotto dei 15 mila abitanti. A quanto sembra, il criterio dimensionale non sarà l’unico a fare la differenza: per i nuovi reclutamenti dovrebbe essere data una priorità a quelle figure professionali più a diretto contatto con i cittadini come, ad esempio, le maestre d’asilo o i vigili urbani. Del resto la Camera ha già approvato una norma per allargare le maglie per gli addetti alla polizia locale. La stretta al turnover dei Comuni dura ormai da diversi anni, nel tentativo di tenere sotto controllo i conti pubblici, ma ha già conosciuto un parziale allentamento con il decreto Madia in base al quale i rinnovi non avvengono più considerando il numero dei dipendenti in uscita quanto, invece, quello del “costo”.