COMUNI: I FONDI DI GARANZIA BLOCCANO LA SPESA CORRENTE

Comuni, le mancate riscossioni congelano 3,5 miliardi all’anno (di Gianni Trovati su “Il Sole 24 Ore” del 19 aprile 2017)
Secondo i dati presentati dall’Ifel - l’istituto per la finanza e l’economia locale dell’Anci - la mancata riscossione di tributi e tariffe iscritti in bilancio blocca circa 3,5 miliardi di euro nelle casse dei Comuni e, se nel frattempo non aumenteranno le capacità di riscossione degli Enti, la tendenza sarà in ulteriore peggioramento. Come è noto la riforma di bilancio, per cercare di invertire il trend che finanziava spese reali con entrate soltanto teoriche, ha imposto agli Enti di congelare delle risorse di garanzia attraverso la creazione di un fondo crediti di dubbia esigibilità. Il fondo è proporzionale ai mancati introiti degli ultimi cinque anni e la sua entità rappresenta quindi un’indicazione significativa delle difficoltà dei Comuni a riscuotere: al 2016 il fondo pesava per 3 miliardi di euro di risorse congelate cui si sono aggiunti ulteriori 500 milioni da altri fondi di copertura rischi. Il dato che preoccupa di più è poi rappresentato dal fatto che, mentre per il 2016 le regole richiedevano di accantonare risorse pari al 55% della media delle mancate riscossioni, quest’anno si salirà al 70% per arrivare al 100% nel 2019. E’ quindi evidente che senza un sostanziale miglioramento delle capacità di riscossione dei Comuni, il fondo a regime arriverà a congelare risorse per oltre 6 miliardi di euro. Il fenomeno frena in particolare la spesa corrente e affligge soprattutto i Comuni del Centro-Sud, che fanno registrare le maggiori difficoltà di riscossione (gli accantonamenti al Centro-Sud viaggiano tra i 58 e i 67 euro ad abitante, contro una media di 38 euro al Nord). Per quanto riguarda la spesa per investimenti, invece, nel 2016 si è visto un miglioramento in termini di impegni anche se la spesa effettiva ha visto una flessione del 15,4%. Gli esperti prevedono però che, con la stabilizzazione delle regole di finanza pubblica, si assisterà presto ad un riallineamento tra impegni e spesa. Tra il 2016 e il 2019, infatti, l’Anci prevede un aumento degli investimenti locali per 9 miliardi, in gran parte però (55%) concentrato al Nord.