La Rivista del Sindaco


PARLI MALE DI NAPOLI? IL COMUNE TI QUERELA

Territorio e governo locale
di La Posta del Sindaco
19 Aprile 2017

Insolita iniziativa del sindaco: arriva lo sportello on line “Difendi la città”

“De Magistris: pronto a querelare chi diffama la città e i napoletani” (di Valerio Esca su “Il Mattino Napoli” del 19 aprile 2017)
Chi in futuro parlerà male di Napoli e dei napoletani rischierà di beccarsi una querela dal Comune con tanto di richiesta di risarcimento danni. Il sindaco Luigi De Magistris ha infatti presentato ieri “Difendi la città”, lo sportello on line al quale i cittadini potranno rivolgersi per segnalare presunte diffamazioni del buon nome della città e dei suoi abitanti. Accedendo dal sito istituzionale del Comune si potranno lasciare le proprie generalità e segnalare il tipo di offesa fatta e il mezzo attraverso la quale la si è diffusa, con la possibilità di allegare anche eventuale documentazione. Le segnalazioni arrivate dai cittadini saranno esaminate da Flavia Sorrentino, delegata del sindaco all’Autonomia della città che, fatta una prima scrematura, le rigirerà all’Avvocatura del Comune. Saranno poi gli avvocati di Palazzo San Giacomo a “valutare iniziative legali a tutela della dignità del territorio, dell’immagine e della reputazione della città di Napoli e del popolo partenopeo”. Gli eventuali risarcimenti danni incassati dal Comune sarebbero poi destinati “a migliorare l’arredo, il decoro, la qualità dei servizi della città”, ha spiegato il sindaco. L’insolita iniziativa, che non risulta sia mai stata avviata in questa forma in altri Comuni e probabilmente destinata a far parlare di sé, viene difesa a spada tratta dal sindaco De Magistris che specifica come non esista alcuna volontà di opporsi alle critiche, naturalmente legittime, ma soltanto alle mistificazioni e alle diffamazioni. «Lo sportello farà consolidare l’orgoglio partenopeo. Non è un atteggiamento da presuntuosi ma, appunto, da partenopei. Non ci sentiamo un ghetto né affetti da manie di persecuzione, ma - specifica il sindaco - vogliamo rimettere a posto i fatti. Quotidianamente ci imbattiamo in azioni che ledono l’immagine della città e che tentano di frenare le potenzialità, gli investimenti economici. Noi vogliamo ricostruire le verità sfregiate». Il progetto rientrerebbe nelle iniziative di “Napoli città autonoma” e, a questo proposito, il sindaco assicura che «Napoli sarà la prima città con uno statuto autonomo nell’Italia del terzo millennio».  A titolo di esempio di un recente episodio di diffamazione di cui è stata vittima la città, vengono citate le parole scritte dal sindaco di Cantù (CO) Claudio Bizzozero su Facebook, che definivano Napoli come “fogna infernale”. Anche se il sindaco in seguito si è scusato più volte, si è visto recapitare una querela del Comune: praticamente una sorta di prova generale di quello che dovrà essere l’operato di “Difendi la città”.

Se l’articolo segnalato spiega quale sarà il funzionamento dello sportello e le precisazioni fatte dal sindaco, sul quotidiano vengono riportate anche alcune opinioni, sotto forma di intervista, a commento dell’iniziativa. Secondo l’avvocato civilista Francesco Caia, presidente dell’Ordine degli avvocati di Napoli, l’istituzione dello sportello anti diffamazione, con il coinvolgimento dell’Avvocatura del Comune, non pone alcun dubbio di legittimità procedurale, ma piuttosto alcuni problemi di ordine tecnico legati al suo funzionamento. A parte l’oggettiva difficoltà di definire cosa vada considerato “diffamatorio”, potrebbero configurarsi anche alcuni problemi a perseguire i responsabili di calunnia. Ad esempio, nel caso di ingiuria fatta a mezzo social network, si porrebbe il problema dell’individuazione certa dell’identità del “diffamatore”. Oppure, se come dichiarato dal sindaco tra gli obiettivi da perseguire ci dovessero essere anche i (purtroppo ricorrenti) cori ingiuriosi rivolti dalle tifoserie calcistiche avverse alla città e ai tifosi del Napoli, si configurerebbe un “percorso tortuoso” per procedere, in cui sarebbero coinvolte anche le giustizia sportiva - che già sanziona episodi del genere - e la Società calcio Napoli. “Trovata pubblicitaria” viene definita, senza mezzi termini, l’ultima trovata del sindaco De Magistris dal filosofo partenopeo e docente universitario Roberto Esposito: «Non si tratta di un’iniziativa nociva e quindi non voglio demonizzarla. Ma da un lato non mi pare utile e dall’altro non è certamente uno strumento agevolmente adoperabile». Difficile, a giudizio del filosofo, stabilire cosa sia diffamatorio quando viene tirata in ballo la città stessa. Scettico anche per quello che riguarda il “valore politico” dell’iniziativa presa dal primo cittadino: «Non mi convince la strategia di creare un rapporto assoluto tra il sindaco e la città, che rende quasi l’uno assolutamente necessario all’altra».

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