IN RITARDO I DATI SUI FABBISOGNI STANDARD DEI COMUNI

Fabbisogni standard, trasferimenti bloccati in 2.500 Comuni (di Gianni Trovati su “Il Sole 24 Ore” del 3 maggio 2017)
Secondo gli ultimi dati resi noti dal ministero dell’Interno, sarebbero circa 2.500 i Comuni che, ad appena tre mesi dalla scadenza, non hanno ancora risposto ai questionari del Sose per aggiornare i dati sui “fabbisogni standard”, ovvero le basi di calcolo di quel che dovrebbe essere il prezzo giusto delle funzioni fondamentali svolte dagli enti comunali. Un ritardo che colpisce perché le amministrazioni non in regola con questo adempimento rischiano di vedersi bloccate le erogazioni di fondi “a qualsiasi titolo”. Al blocco sfuggono unicamente gli 1,3 miliardi di anticipi Imu riconosciuti lo scorso 9 marzo, e che replicano il meccanismo pensato dal decreto Enti locali di due anni fa per evitare “buchi di liquidità” nei Comuni. Ma tutti gli altri trasferimenti, a partire dalle rate del Fondo di solidarietà (4,8 miliardi), sarebbero automaticamente interrotti agli Enti inadempienti. Negli ultimi due mesi, stando ai dati forniti dal ministero, sono stati soltanto 500 i Comuni che hanno risposto ai questionari e ci si attende un ritmo lento anche nei prossimi mesi, con una probabile accelerazione soltanto a giugno, allorché sarà in pagamento la prima maxi rata del Fondo. I numeri che, auspicabilmente, verranno alla fine forniti da tutti i Comuni servono ad aggiornare il quadro dei fabbisogni standard che, insieme alla “capacità fiscale” (cioè al gettito dei tributi propri ad aliquota standard), decidono la distribuzione di una quota crescente del Fondo di solidarietà.