Nel decreto “Cura Italia” (DL 18/2020) è previsto il congelamento di alcuni mutui, ma è una misura che l’Anci non reputa sufficiente e, con una nota emessa dopo la lettura del provvedimento, ha richiesto che la sua portata sia aumentata, richiedendo quindi uno sforzo ulteriore al Governo.
La richiesta deriva dal fatto che la “messa in pausa” riguarda in pratica solo la quota capitale dei c.d. mutui Mef; solo una minima parte delle operazioni che hanno per controparte la Cassa depositi e prestiti. Questo è riportato nell’articolo 112, comma 1, DL 18/2020, che dichiara come “Il pagamento delle quote capitale, in scadenza nell'anno 2020 successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto, dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti spa agli enti locali, trasferiti al ministero dell'economia e delle finanze in attuazione dell'articolo 5, commi 1 e 3, del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, è differito all'anno immediatamente successivo alla data di scadenza del piano di ammortamento contrattuale, sulla base della periodicità di pagamento prevista nei provvedimenti e nei contratti regolanti i mutui stessi”.
Stando a quanto riportato solo i mutui trasferiti al Mef, in attuazione del DL 269/2003 e gestiti formalmente dal Cdp (già soggetti all’operazione di rinegoziazione, iniziata grazie ai commi 961 e 964 della legge di bilancio 2019), saranno sospesi. Così facendo, il risparmio di spesa è stimato in solo 276,5 milioni di euro (perché comprendono solo la quota capitale e non le quote interessi), che saranno utilizzati negli interventi necessari a fronteggiare l’emergenza sanitaria in atto. Si teme inoltre un pericoloso contraccolpo, poiché la spesa è stata soltanto rinviata di un anno e non annullata dalla norma, quindi nel 2021 ci si dovrà sobbarcare le quote di rimborso rinviate nel 2020 e quelle del 2021. Anche le anticipazioni di liquidità (art 1, comma 10, DL 35 dell’8 aprile 2013) e i successivi rifinanziamenti, e i mutui beneficianti di differimenti di pagamento delle rate di ammortamento in scadenza nel 2020 non sono oggetto della sospensione.
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