L’istituto presieduto dal Dott.Tononi ha concesso 20 giorni lavorativi a numerosi Enti Locali per aderire alla rinegoziazione dei mutui. L’operazione, autorizzata dai commi 961, 962, 963 e 964 della Legge di Bilancio 2019, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale grazie al Decreto Ministeriale del 30 agosto.
Tale opportunità, riguarda i mutui trasferiti al Ministero dell’Economia, come previsto dal Decreto Legge 269/2003, e gestiti essenzialmente da Cdp, individuarli è abbastanza semplice, in quanto sono contenuti nell’Allegato A del decreto in questione, ove vengono debitamente riportate tutte le posizioni degli Enti debitori.
Stiamo parlando di mutui che fino al 1° gennaio 2019 avevano interessi a tasso fisso e oneri di rimborso a carico dell’Ente Locale, con scadenza fissata al 31 dicembre 2022. La rinegoziazione ha lo scopo di ridurre le passività a carico degli Enti Locali, lasciando invariata la data di scadenza. Quindi potranno essere rinegoziati solo i mutui i quali posseggono un tasso di interesse inferiore a quello originariamente previsto. Il nuovo tasso di interesse terrà conto della scadenza dei diversi mutui e della periodicità delle rate, basandosi sulla curva dei rendimenti dei Titoli di Stato. Il Decreto inoltre prevede che il piano di ammortamento parta sempre da gennaio 2019.
Il debito restante verrà rimborsato seguendo un nuovo piano a tasso fisso, con rate semestrali posticipate, visto che la prima scadenza è fissata per il 30 giugno, gli Enti hanno provveduto a versare l’importo previsto nel piano di ammortamento originario, entro il prossimo 30 novembre la Cassa Depositi e Prestiti, si occuperà di corrispondere la differenza in maniera da colmare il minor esborso degli Enti.
Gli interessati potranno comunque consultare la proposta di rinegoziazione accedendo al portale web della Cdp. Successivamente, l’Istituto di Via Goito, deciderà la data da cui decorrerà il termine di adesione, previsto in 20 giorni e lavorativi. All’interno del sito del Ministero del Tesoro è disponibile sin da ora lo schema di contratto con la cassa depositi e prestiti, per visualizzarlo, cliccate qui.
Per gli anni che vanno dal 2015 al 2020 le risorse derivante dalla rinegoziazione dei mutui potranno essere utilizzate nei modi che gli Enti riterranno più opportuni.
Tale manovra, interesserà circa 3.200 Enti Pubblici, per un debito totale che supera il miliardo di euro. Questi nuovi piani scadranno tra il 2023 ed il 2044, il tasso applicato invece va dal 3,55 al 5,78%.
Al momento questa ambiziosa operazione coinvolgerà una quota limitata degli Enti Locali italiani, come evidenziato dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani, l’esigenza di un intervento maggiormente generalizzato, permane, anche se questo resta comunque un primo grande passo in merito alla questione.
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