Il Decreto dello scorso 28 giugno e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 17 luglio, prevede una serie di cessioni di beni immobili non utilizzati per finalità istituzionali decise dal Ministero delle Finanze e proposte dal Demanio.
Gli immobili sono in totale 408, ed includono: ville, ex scuole, terreni, ex caserme ed anche alcune masserie nei pressi di Taranto. Questi immobili, come più volte chiarito all’interno del Decreto, non servono più alcun fine istituzionale e quindi sono soggetti all’ Imposta Municipale Unica (IMU). All’interno del Decreto stesso mancano però delle indicazioni relative all’intestazione catastale, se è del Presidente della Repubblica o fa riferimento all’Agenzia del Demanio. Questi immobili dovranno essere sottoposti ad imposta, come precisato nel Dlgs 23 del 2011.
In ogni caso, sappiamo che gli immobili pubblici sono un tema particolarmente spinoso, partendo dall’ordinanza n.3275/2019, dove la Cassazione ha stabilito che gli immobili appartenenti al Demanio non sono esenti dalla tassa immobiliare, in quanto la stessa non è riconosciuta dai soggetti elencati all’interno dell’art.9 del Decreto Legislativo 23/2011.
Anche l’Ifel (Istituto per la Finanza e l'Economia Locale) è intervenuto sull’argomento il 22 marzo scorso, ritenendo utile al fine di inesigibilità IMU l’esistenza di una concessione, in quanto gli immobili posseduti dall’Agenzia del Demanio vengono utilizzati dallo Stato, proprio in base ad una concessione. Questa considerazione ci porta a sostenere che tutti gli immobili di proprietà del Demanio e non utilizzati restano soggetti all’Imposta Municipale Propria. Se il ragionamento fosse questo, si crea un problema a dir poco rilevante, in quanto è elevato il numero di beni immobili pubblici non utilizzati, ecco perché all’interno della norma relativa all’unificazione di IMU e TASI è prevista una regola che esonera dal pagamento dell’imposta anche l’Agenzia del Demanio.
Visto che al momento non c’è nessuna normativa che comporti il contrario, i vari Comuni potranno inviare accertamenti IMU per la totalità degli immobili presenti nell’elenco pubblicato dal Ministero delle Finanze, fatto salvo per i fabbricati rientranti nella categoria E, in quanto esenti al pagamento dell’imposta.
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