Il decreto dignità (presentato il 12 luglio 2018) tocca molti campi, non ultimo dei quali il problema della ludopatia, vera e propria piaga che colpisce migliaia di persone. Solo nel 2017, il gioco d'azzardo ha creato un giro d'affari per circa 84 miliardi di euro, e si stima che almeno il 54% degli italiani abbia giocato almeno una volta nell'anno precedente. La percentuale dei giocatori problematici, varia dal 1,3% al 3,8% della popolazione italiana, cifra tutt'altro che bassa, poiché si parla di un numero tra 750.000 ai 2.300.000 di italiani adulti affetti da questa malattia. In Italia si è verificato un aumento di casi affetti da ludopatia, dipendenza patologica che ha gravi ripercussioni sul loro equilibrio psicologico, familiare e finanziario della persona che ne soffre.
Nel tentativo di tutelare il consumatore e contrastare la ludopatia, nel decreto Dignità troviamo in particolare l'articolo 8, che vieta di emanare pubblicità riguardante giochi o scommesse con vincite in denaro. Nel comma 1 si fa esplicito divieto di pubblicizzare scommesse o gioco d'azzardo con vincite in denaro in qualsiasi forma e attraverso qualsiasi mezzo, come ad esempio: internet, trasmissioni televisive o radiofoniche, manifestazioni sportive, culturali o artistiche, pubblicazioni in genere, stampa quotidiana e periodica e ovviamente le affissioni. Anche le sponsorizzazioni e le varie forme di contenuto promozionale (escluse dai normali messaggi pubblicitari), come citazioni visive o acustiche, sovraimpressione del marchio, simbolo, nome o simili atti a promuovere il gioco d'azzardo o la scommessa rientrano nel divieto. Unici esclusi da questo veto sono le lotterie nazionali a estrazione differita e i loghi sul gioco sicuro di cui è responsabile l'Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Per quanto concerne la politica locale, ai comuni sarà vietato autorizzare le richieste di pubblicità all'interno del proprio territorio, come volantinaggio o manifesti da affiggere, riguardanti messaggi pubblicitari che riguardino l'apertura di punti scommessa e sale da gioco. Inoltre, il comune dovrà svolgere un ruolo anche in campo della vigilanza, utilizzando i comandi di Polizia locali per segnalare all'Autorità competente alla contestazione ed all' irrogazione delle sanzioni, le forme pubblicitarie abusive, secondo quanto pubblicato nel decreto.
Multe salate sono previste per chi infrangerà queste regole; nei commi 2 e 3 viene prevista una sanzione amministrativa pecuniaria pari al 5% del valore della pubblicità esposta o della sponsorizzazione, il cui valore minimo sarà in ogni caso di almeno 50mila euro, che dovranno essere corrisposti dal proprietario del mezzo o del sito di diffusione o di destinazione, dal committente e dell' organizzatore della manifestazione, evento o attività.
Lo scopo di questa misura è frenare il massiccio uso di pubblicità a cui è sottoposto in maniera sempre più pressante il consumatore, continuando a seguire la linea che Stato, regione e comuni tentano di seguire ormai da tempo, riguardo il gioco d'azzardo. L'Unione Europea stessa aveva varato una risoluzione (risalente al Parlamento di Strasburgo del 10/09/2013), in cui si era stabilito come gli operatori del gioco d'azzardo on-line fossero obbligati a rispettare le legislazioni nazionali degli Stati membri, evidenziando il diritto di questi a emanare leggi a tutela della salute dei consumatori, o al fine di contrastare il gioco on-line illegale.
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