La Rivista del Sindaco


LE MISURE DEL BES (BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE) TERRITORIALE

L’Istituto nazionale di statistica ha pubblicato un sistema di indicatori del benessere riferito ai territori delle 110 province e città metropolitane
Qualità della vita
di La Posta del Sindaco
28 Giugno 2018
L’Istat ha avviato un progetto denominato “Misure del benessere equo e sostenibile dei territori” con lo scopo di costruire, e alimentare regolarmente, un sistema di indicatori che possa soddisfare la domanda di informazione statistica territoriale (riferita all’ambito amministrativo provinciale e delle Città metropolitane) e che, nello stesso tempo, sia coerente con la cornice Bes (Benessere equo e sostenibile) adottata a livello nazionale. Gli indicatori statistici – 61 in tutto – sono articolati nei seguenti 11 domini: Salute; istruzione e formazione; Lavoro e conciliazione dei tempi di vita; Benessere economico; Relazioni sociali; Politica e istituzioni; Sicurezza; Paesaggio e patrimonio culturale; Ambiente; Innovazione, ricerca e creatività); Qualità dei servizi. Rispetto al rapporto Bes realizzato a livello nazionale manca il 12° dominio, quello del Benessere soggettivo, per mancanza di fonti di adeguata qualità statistica. Nella Nota per la stampa pubblicata dall’Istat, viene sottolineato come nell’analisi del Bes sia importante non soltanto considerare i livelli di benessere e il loro andamento nel tempo, ma anche le differenze nella loro distribuzione e articolazione territoriale. In questo modo, infatti, si aggiunge precisione all’analisi attraverso la messa a fuoco nel dettaglio delle “aree di vantaggio o di deprivazione relativa”. In più, sottolinea l’Istat, la lettura territoriale del benessere è di grande interesse anche per le politiche locali, come evidenziato dall’iniziativa “How’s life in your region? Measuring Regional and Local Well-Being for Policy Making” dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD) e dalle linee guida “Europa 2020 per le città e i territori”, e può supportare la pianificazione strategica degli enti locali.
 Dal rapporto Bes 2017 viene confermato un miglioramento generalizzato in molti domini del benessere, anche se però permangono delle differenze strutturali a livello territoriale e delle divergenze negli andamenti. Disuguaglianze che interessano, seppur con differente intensità, tutti i domini e che appaiono piuttosto persistenti nel tempo. Un dato interessante riguarda il fatto che le differenze non ripresentano soltanto la consueta contrapposizione tra Nord e Sud ma, se si va a vedere più nel dettaglio, emergono notevoli differenze, quando non vere e proprie divergenze, anche all’interno della stessa regione o area territoriale. Un esempio emblematico è quello del Lazio, regione per la quale è possibile parlare di un effettivo dualismo territoriale per molte e rilevanti componenti del benessere, dove Roma si colloca su livelli medio-alti, vicini a quelle delle province del Nord, mentre il resto delle province laziali su quelli medio-bassi tipici delle aree meno svantaggiate del Mezzogiorno. Per una sintesi dei principali domini si rimanda alla lettura della Nota per la stampa realizzata dall’Istat.

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