I SINDACI PER L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA NELLE SCUOLE

Nella giornata di ieri una delegazione guidata dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha depositato in Corte di Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre nelle scuole, da quelle dell’infanzia alle superiori, un’ora di insegnamento settimanale di “educazione alla cittadinanza” come disciplina autonoma soggetta a valutazione. Da oggi si inizieranno a raccogliere le (almeno) 50.000 firme necessarie al deposito ufficiale della legge in Parlamento. L’iniziativa è partita da Firenze ma è stata subito sostenuta da numerosi altri sindaci e fatta propria dall’Anci, attraverso il sostegno convinto del presidente Antonio Decaro. La bozza di legge prevede l’introduzione della materia sotto forma di un’ora aggiuntiva curriculare alla settimana o, qualora non fosse possibile optare per un allungamento dell’orario, la soluzione alternativa dovrebbe passare attraverso una rimodulazione degli orari delle discipline storiche-filosofiche e giuridiche. Di fatto si propone di rafforzare e aggiornare l’insegnamento dell’educazione civica – la cui introduzione nelle scuole medie e superiori risale al 1958 e si deve ad un’iniziativa dell’allora ministro  dell’Istruzione Aldo Moro – attraverso un aggiornamento delle materie trattate, un aumento delle ore insegnate, il coinvolgimento di tutte le scuole e soprattutto conferendole, attraverso la valutazione curriculare, lo status di una materia “vera”. Gli obiettivi specifici di apprendimento dovrebbero coinvolgere, nel corso degli anni, lo studio della Costituzione e di elementi di educazione civica, delle istituzioni dello Stato e dell’Unione europea, dei diritti umani, dell’educazione digitale, dell’educazione ambientale, di elementi fondamentali di diritto e dell’educazione alla legalità. La proposta, che ha già visto un contributo importante proveniente dal mondo della scuola, affida ad una commissione ad hoc istituita  presso il ministero il compito di inquadrare ed articolare adeguatamente la nuova materia nell’ambito dei diversi programmi scolastici.

Il primo cittadino di Firenze ha così commentato l’iniziativa: «Come sindaco sento l’urgenza di avere cittadini sempre più consapevoli di vivere una comunità e del fatto che le regole non sono un ostacolo alla libertà, ma uno strumento utile a ciascun individuo per esprimersi pienamente nella società. Il tema dell’educazione è fondamentale per insegnare questo perché altrimenti resta solo la repressione delle condotte incivili, che richiede sempre più energie e risorse. È necessario che le famiglie capiscano, attraverso un voto per la materia, quanta importanza il sistema delle istituzioni riconosce a questo insegnamento, che produce competenze fondamentali perché i cittadini contribuiscano allo sviluppo civico delle città». Il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Decaro, ha invece sottolineato l’opportunità di un’azione coordinata da parte degli amministratori locali: «Noi sindaci riteniamo sia necessario rimodulare l'insegnamento dell'educazione civica in una più moderna concezione di educazione alla cittadinanza. Lo scopo è rendere questa attività funzionale a rafforzare il senso di appartenenza a una comunità. Che vuol dire non soltanto rivendicare diritti ma anche essere consapevoli dei propri doveri. Non soltanto conoscere la Costituzione e l'ordinamento dello Stato, ma accorgersi del contributo che ogni cittadino può dare o del danno che può provocare con il proprio personale comportamento».