Le buste paga del mese di giugno subiranno un incremento notevole, tale somma deriva dai nuovi contatti per la PA dei due ambiti. Nella giornata del 21 maggio appena trascorsa Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni (ARAN) e sindacati hanno firmato i nuovi contratti, sottoscrizione che rallegrerà in qualche modo i dipendenti dei due mondi.
Infatti, i dipendenti locali riceveranno una somma “una tantum” che va dai 592 agli 883 euro lordi, mentre chi si occupa di sanità riceverà dai 522 agli 841 euro (lordi). Somme che arriveranno come arretrati in riferimento agli anni 2016 e 2017 e ai primi cinque mesi dell’anno corrente.
Il periodo al quale queste somme fa riferimento (2016-2018) è in procinto di terminare, molti stanno già ipotizzando in lontananza una manovra che dovrà rinnovare questi bonus, ma l’incertezza del periodo rende tutto più fumoso, quindi è meglio concentrarsi al momento sull’importante accordo giunto nella giornata di ieri.
Questa firma, ha finalmente cambiato i valori dei tabellari nazionali, fermi da quasi 10 anni. All’interno delle Regioni e dei vari Enti Locali, queste somme verranno comprese in un intervallo che va dai 52 euro lordi per la categoria gerarchica più bassa (A1) fino ai 90,3 euro (sempre lordi) per chi possiede la categoria D6 (la prima in grado).
Non troppo distanti sono i valori del mondo sanitario, dove si va dall’aumento di 50,5 euro lordi per la categoria A, fino ai 90,8 euro per la categoria Ds6. Si aggiungono a questo conteggio gli elementi di natura perequativa, che aumentano in maniera inversamente proporzionale rispetto al grado.
Infatti, negli Enti Locali gli aumenti per i gradi più bassi dell’organigramma sarà di 29 euro, 1 euro in più spetterà ai dipendenti sanitari. L’aumento per Regioni e Sanità si ridurranno rispettivamente a 2 euro e 4 euro di aumento per coloro che avranno qualifiche più alte.
Per questa ragione si attende con particolare urgenza un provvedimento che possa evitare il brusco taglio nelle buste paga del 1° gennaio prossimo.
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