REGIONE EMILIA-ROMAGNA: OLTRE 36 MILIONI PER RIGENERAZIONE URBANA

La vecchia logica dell’espansione urbana senza limiti e a scapito del consumo di suolo, della salvaguardia dell’ambiente e degli spazi verdi extra-urbani è finita, o almeno così ha annunciato la Regione Emilia-Romagna. In questo senso vanno sia la nuova legge urbanistica regionale, approvata dal Consiglio regionale sul finire del 2017, sia il bando appena licenziato - presentato come primo atto concreto della nuova legge – che ha messo sul piatto un finanziamento di circa 36,5 milioni di euro destinati alla riqualificazione e rigenerazione urbana. Verranno cofinanziati dalla Regione i progetti presentati dai Comuni, in forma singola o associata, e dalle Unioni di Comuni del territorio basati sulla riqualificazione degli spazi urbani, sul riuso del patrimonio edilizio esistente e sul consumo zero di suolo. L’aspetto innovativo del bando – spiega la Regione Emilia-Romagna sul proprio sito – consiste soprattutto nell’aver anticipato quello che sarà uno degli elementi portanti della futura pianificazione urbanistica comunale, e che sarà incentrata sulla “rigenerazione come motore di sviluppo del territorio” che avrà ricadute ed effetti anche sul tessuto socio-economico, oltre che ovviamente su quello urbano, e sarà uno strumento cardine per migliorare la qualità e l’attrattività dei centri abitati.
 
I progetti presentati dalle amministrazioni locali emiliano romagnole per aggiudicarsi il finanziamento non dovranno essere “interventi spot”, svincolati dal contesto socio-ambientale, ma bensì far parte di una strategia complessiva di rigenerazione urbana. Delle risorse complessivamente messe a disposizione dalla Regione, 30 milioni di euro provengono dai Fondi di sviluppo e coesione (Fsc) e saranno destinati alla realizzazione o riqualificazione di opere pubbliche o di pubblica utilità come scuole, biblioteche, edifici pubblici, parchi e spazi pubblici. Una quota non inferiore a 10 milioni di euro delle risorse Fsc è destinata ai Comuni con meno di 50 mila abitanti. Altri 6,5 milioni sono invece risorse della ex Cassa depositi e prestiti (Cdp) e saranno destinati al recupero o alla costruzione di alloggi di proprietà pubblica e per politiche di social housing. Il finanziamento regionale sarà erogato a fronte di un cofinanziamento minimo obbligatorio da parte delle amministrazioni aggiudicatrici che varierà tra il 30 e il 50%, a seconda che si tratti di interventi in Comuni sopra o sotto la soglia dei 50 mila abitanti. Per questo si stima che il bando, complessivamente, dovrebbe portare ad interventi di un valore complessivo compreso tra i 50 e i 60 milioni di euro in grado, quindi, di fare anche da volano per la ripartenza di uno dei settori più frenati dalla crisi economica, quello dell’edilizia. L’importo massimo finanziabile dalla Regione sarà di 1,5 milioni nel caso dei fondi Fsc e di 1,7 milioni nel caso dei Cdp. Le domande dovranno essere presentate entro il 17 settembre 2018. «Con la nuova legge urbanistica abbiamo chiuso definitivamente l’epoca del consumo di suolo vergine e aperto con coraggio il mercato della rigenerazione e riqualificazione urbana delle nostre città», ha dichiarato l’assessore alla Programmazione territoriale della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini.