La Rivista del Sindaco


UNA SPENDING REVIEW ESEMPLARE

26/02/2017 Revisione della Spesa (Spending Review)

Con il passaggio allo Stato la spesa per la manutenzione dei tribunali si è ridotta da 300 a 225 milioni annui

Giustizia, il “centralismo” fa risparmiare il 25% (di Gianni Trovati su “Il Sole 24 Ore” del 26 febbraio 2017) 
Con la nuova gara per la pulizia degli uffici giudiziari di Oristano si è passati da 18 mila euro mensili a 7 mila mentre a Genova la revisione degli affitti ha fatto risparmiare 80 mila euro all’anno. Sono soltanto alcuni degli esempi contenuti nella relazione del ministero della Giustizia che ha fatto il punto sui primi risultati ottenuti con il passaggio alla gestione diretta statale delle spese di funzionamento dei tribunali e degli uffici giudiziari. In questo caso il “centralismo” statale ha fruttato un risparmio secco della spesa complessiva pari al 25%, passando dai precedenti 300 agli attuali 225 milioni di euro all’anno. Il “ritorno al centro” delle spese di giustizia era stato deciso dal Governo - in accordo con l’Anci - nel 2015 e, dopo qualche resistenza iniziale, è stato abbracciato con decisione dal ministero della Giustizia. In precedenza (fino al settembre 2015), pur essendo la giustizia una competenza statale, erano i Comuni sede di tribunale a provvedere alle spese di mantenimento e a richiedere, in un secondo tempo, il rimborso delle spese allo Stato. Un sistema che, nato con la legge 392 nel lontano 1941, aveva dimostrato di non funzionare bene né per lo Stato né per i Comuni: il primo infatti non aveva il controllo della spesa, e i secondi incontravano difficoltà a farsi rimborsare da Roma. Difficoltà che sono cresciute negli anni, fino a determinare un maxi arretrato oggetto di battaglie giudiziarie tra sindaci e ministero. Giusto la scorsa settimana è passato in Conferenza unificata un decreto del Governo che ha stanziato 10 milioni all’anno per 30 anni nel tentativo di chiudere definitivamente la questione degli arretrati. Tentativo che non ha del tutto soddisfatto i Comuni, che chiedono più risorse nel piatto e hanno annunciato che non ritireranno i ricorsi.  Comunque, il risultato fin qui conseguito in termini di risparmio è davvero lusinghiero, soprattutto nei confronti di quelli ottenuti grazie ad altre, e ben più celebrate, spending review. “E’ una storia piccola nei numeri assoluti ma grande nel suo significato - ha dichiarato il consigliere economico alla presidenza del Consiglio, Luigi Marattin - e va ringraziato il ministero della Giustizia per aver dimostrato come deve funzionare una reale revisione della spesa pubblica: per farla funzionare serve un piano industriale che riorganizza i processi produttivi, e ha bisogno di tempo e di decisione nel portarla avanti. E va detto che ora c’è la cornice istituzionale adatta (la “spending review strutturale” che da quest’anno ogni ministero è obbligato ad elaborare) per replicarlo negli altri settori”.

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