La Rivista del Sindaco


Fondo opere indifferibili 2022

La Rivista del Sindaco 13/01/2023 Approfondimenti
Ancora disponibili 300 milioni – Indicazioni operative


Premessa
Gli enti che hanno avviato le procedure di affidamento di lavori a valere sul PNRR entro lo scorso 31 dicembre possono ancora accedere alle somme non assegnate (circa 300 milioni).  A prevederlo il decreto del Mef n. 193 del 27/12/2022, “Procedura accesso Fondo opere indifferibili” (pubblicato sulla GU, Serie Generale del 12.01.2023) attuativo dell’art. 10, comma 2, del D.L. n. 176/2022.

Cosa dice la norma?
In base a quest’ultimo, Alle stazioni appaltanti destinatarie di finanziamenti del PNRR o del PNC che, pur in possesso dei requisiti, non hanno avuto accesso al fondo di cui all'articolo 26, comma 7, del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50 (Fondo per l’avvio di opere indifferibili, n.d.r.), convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2022, n. 91, e non risultano beneficiarie delle preassegnazioni di cui all'articolo 29 del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 novembre 2022, n. 175, e dell'articolo 7 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 luglio 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 213 del 12 settembre 2022, ma che comunque procedano entro il 31 dicembre 2022 all'avvio delle procedure di affidamento dei lavori ricorrendo a risorse diverse da quelle di cui al comma 6 del citato articolo 26 del decreto-legge n. 50 del 2022 possono essere assegnati contributi, a valere sulle risorse residue disponibili al termine della procedura di assegnazione delle risorse del fondo, finalizzati a fronteggiare gli incrementi di  costo derivanti dall'aggiornamento dei prezzari di cui ai commi 2 e 3 del citato articolo 26”.
In pratica, si consente alle amministrazioni che avrebbero avuto titolo di accedere al Fondo opere indifferibili 2022 (in quanto titolari di lavori pubblici PNRR o PNC effettivamente messi a gara entro la fine dello scorso anno), ma che hanno coperto gli extra costi con risorse proprie diverse da quelle oggetto dell’obbligo di rimodulazione, di tentare la scalata alle economie ancora disponibili, cifrate al momento in circa 300 milioni.

La procedura
Secondo quanto disposto dall’art. 3 del Decreto Mef n. 193/2022, tramite l’applicativo Regis, le stazioni appaltanti titolari di CUP potranno presentare le domande di assegnazione delle risorse disponibili del Fondo dal 17 gennaio e fino al 6 febbraio 2023.
I contenuti e le modalità di presentazione delle domande e delle istanze sono dettagliatamente indicati dall’art. 3 del Decreto sopra citato.
A seguito della presentazione delle domande da parte delle stazioni appaltanti, le amministrazioni statali per gli interventi dalle stesse finanziati o rientranti nei programmi di investimento dei quali risultano titolari procederanno alla verifica istruttoria sul contenuto delle domande (art. 4) e, entro e non oltre dieci giorni dal termine previsto per la presentazione delle domande, presenteranno l’istanza al Ministero dell’economia e delle finanze.

Graduatoria degli interventi e assegnazione risorse
Entro i successivi trenta giorni, con decreto del Ragioniere generale dello Stato, si provvederà alla determinazione della graduatoria degli interventi tenendo conto:

  1. della priorità spettante per gli interventi di enti locali o loro enti strumentali;
  2. della data di pubblicazione dei bandi o dell'avviso per l'indizione della procedura di gara, ovvero l'invio delle lettere di invito che siano finalizzate all'affidamento di lavori nonché l'affidamento congiunto di progettazione ed esecuzione dei relativi lavori;
  3. dell'ordine cronologico di presentazione delle domande delle stazioni appaltanti.

Con il medesimo decreto si provvederà all'assegnazione delle risorse nei limiti delle risorse disponibili e di quelle eventualmente derivanti dalle rinunzie espresse da parte delle stazioni appaltanti alla data del 31 dicembre 2022. Il provvedimento di assegnazione delle risorse costituirà titolo per l'accertamento delle risorse a bilancio.

Conclusioni
Si tratta di un’opportunità importante che riguarda tutti gli enti che sono andati a gara entro la fine dell’anno e, per le più diverse ragioni, non hanno avuto accesso al Fondo pur avendone titolo.
Per gli enti che, invece, andranno a gara nel 2023 la procedura da seguire è quella prevista dal comma 369 della L. n. 197/2022, già precedentemente illustrata.


Articolo di Matteo Barbero


Articolo di Barbero Matteo


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